Kerygma: differenze tra le versioni

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==== In Giona ====
 
Simile, ma in un più storico contesto, è il significato del termine in {{Passo biblico con libro|Giona|3,2}}. Qui il [[profeta]] riceve tre ordini di fila da Dio: mettersi in piedi, andare a [[Ninive]] la grande città e "proclamare" [<ref>l'imperativo di קָרָא (qara')]</ref> qualcosa che Giona deve prima attentamente ascoltare: "quel che io dico a te". Usando un semitismo, i [[Settanta]] traducono in [[lingua greca|greco]] con un sostantivo e un verbo della stessa radice, κηρύσσω (in modo imperativo aoristo, quindi temporalmente indefinito): κήρυξον... κατὰ τὸ κήρυγμα: "proclama... secondo il proclama", nel senso di: "[[annunciare|annuncia]] con fedeltà quello che io ti dico". Il contesto suggerisce la necessità di una corrispondenza, in qualunque circostanza, tra quel che si ascolta da Dio e quel che si annuncia agli altri, apparentemente estranei alla propria cultura, ma da Dio stesso scelti come destinatari del messaggio di [[conversione]]. Giona deve essere conciso, preciso e fedele, più obbediente di un libero interprete e quasi come un megafono, per fare arrivare alla intera città di Ninive attraverso la propria voce la parola che non è sua ma di Dio e che esige e può produrre un cambio di mentalità e di condotta in chi la sente.
 
== Nuovo Testamento ==

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