Scuola Palatina: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Per effettuare il suo piano di riforma, Carlo Magno fece venire presso di sé, dall’Inghilterra, [[Alcuino di York]]. Consigliato da lui, emanò i capitolari circa l’organizzazione delle scuole ed elaborò un programma di studio che si diffuse in tutte le scuole, episcopali e claustrali, e rimase invariato per tutto il Medio Evo,
 
[[Immagine:Prima bibbia di carlo il calvo, (scene della vita di san girolamo, 846 circa, Ms. Lat 1 f. 423 v. 37,50x49,5 cm, parigi, biblioteque nationale.jpg|thumb|200px|Prima Bibbia di Carlo il Calvo, foglio 67 verso, [[846]] circa, Ms. Lat 1 f. 423 v. 37, 50x49,5 cm, Parigi, Bibliothèque nationale de France]]]]
Il programma comprendeva le sette arti liberali, distinte in «trivio» (grammatica, retorica, dialettica) e in «quadrivio » (aritmetica, geometria, astronomia, musica), a cui poi si aggiunse la medicina.
 
Completava la cultura nelle scuole superiori lo studio della [[teologia]]. Sotto la direzione di Alcuino, fu costituito un centro di studi nel palazzo stesso dell’imperatore ad Aquisgrana: la scuola palatina o scuola di palazzo, appunto. Accanto ad essa esisteva una piccola accademia, dove il latino classico era la lingua preferita. L’imperatore vi chiamava studiosi, letterati, uomini di cultura da ogni paese.
 
Ben presopresto queste istituzioni divennero un cenacolo di intellettuali provenienti da ogni parte dell'impero carolingio. Ad Alcuino si aggiusero, [[Eginardo]] e [[Paolo Diacono]]. Le personalità più eminenti del gruppo, oltre ai tre fondatori, furono: il friulano [[Paolino di Aquileia]], il franco [[Angilberto]], l'intellettuale di origine ispano-visigota [[Teodulfo di Orleans]] (probabile autore dei Libri Carolini), l'abate franco e cugino di Carlo Magno [[Adelardo di Corbie]], autore del trattato ''De ordine palatii'' e l' irlandese Dungal.
 
Questo ambiente internazionale, nel corso dell'IX secolo, fondò una cultura che, nonostante riprenda canoni di matrice classica, mostrò caratteri di originalità: il rapporto con l'antico risultava innovativo in quanto fusione della reinterpretazione della cultura classica da parte di ogni rappresentante, influenzato, nell'approccio con l'ellenismo, da canoni etnico-culturali differenti.
9 630

contributi

Menu di navigazione