Famiglia: differenze tra le versioni

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Soprattutto dopo l'[[esilio babilonese]], mancando ormai le istituzioni nazionali, e in presenza di gravi lacerazioni nella vita sociale, l'insistenza [[deuteronomista]] sull'onore da rendere ai genitori è il riconoscimento del loro ruolo di salvaguardia della tradizione religiosa del [[popolo di Dio]].
 
I [[libri sapienziali]] esaltano grandemente il valore della famiglia. Il {{passo biblico con libro|Sal|127}} afferma che la [[benedizione]] che sta alla base della famiglia e che i figli ne sono un [[dono]] (vv. {{passo biblico|Sal|127,1.3-4|1.3-4}}). Riguardo ai figli, si insiste molto sul dovere di educarli, anche con rigore, e sull'obbligo che essi hanno di rispettare i [[genitore|genitori]] ({{pb|Sir|3,2-3;30,1-2}}; {{pb|Pr|1,8}}). Il [[Siracide]] condanna severamente l'[[adulterio]], sia nell'uomo che nella donna ({{passo biblico|Sir|23,18-19}}).
 
==== Le realizzazioni pratiche ====
Il [[peccato originale]] rompe la [[comunione]] tra l'uomo e la donna ({{pb|Gen|3,11-12}}); il loro [[figlio]] [[Caino]] uccide suo [[fratello]] [[Abele]] ({{pb|Gen|4,8-9}}), e poi [[Lamech]] per primo viola la [[legge]] della [[monogamia]] prendendo due [[moglie|mogli]] ({{pb|Gen|4,19}}). Tra i discendenti di Lamech, che si danno senza ritegno alle intemperanze sessuali, appare però [[Noè]], che è monogamo ed ha tre figli ({{pb|Gen|5,32;8,15}}): per la sua bontà e rettitudine [[Dio]] lo salva dal [[Diluvio universale|diluvio]] "con tutta la sua famiglia" ({{pb|Gen|7,1}}), alla quale rinnova la [[benedizione]] già accordata alla prima coppia ({{pb|Gen|9,1}}; cfr. {{passo biblico|Gen|1,28}}).
 
Le [[tre]] famiglie di [[Abramo]], di [[Isacco]] e di [[Giacobbe]] sono al centro di tutti i racconti del [[Libro della Genesi|Genesi]]. Nel presentare queste famiglie, l'autore sacro è più attento a far risaltare il piano divino che si compie attraverso di esse che non la loro esemplarità<ref>[[Abramo]], ad esempio, pratica una specie di [[poligamia]] [[rapporto sessuale|accostandosi]] alla [[schiavo|schiava]] [[Agar]] per avere un [[figlio]], [[Ismaele]] ({{pb|Gen|16}}); non è corretto poi neppure il suo comportamento quando presenta [[Sara]], sua moglie, come sorella, per non aver fastidi quando essa viene richiesta per soddisfare le voglie di [[Abimelech]] ({{pb|Gen|12,10-20}}); ugualmente [[Giacobbe]] ha due mogli, [[Lia]] e [[Rachele]], e due [[concubina|concubine]], [[Zilpa]] e [[Bila]] ([[Settimio Cipriani]], [[1998]], p. 920).</ref>.
 
Parimenti fragile è la vita familiare di [[Re Davide|Davide]]: è debole verso la [[Betsabea]], della quale arriva a far [[omicidio|uccidere]] il [[marito]] [[Uria]] ({{pb|2Sam|11}}), e costruisce attorno a sé un vero e proprio ''[[harem]]'' di mogli e concubine ({{pb|2Sam|3,2-5.15;11,2-27;15,16}}), ed è debole con i figli, che ne ereditano i vizi<ref>[[Amnon]] [[violenza sessuale|violenta]] la sorellastra [[Tamar (figlia di Davide)|Tamar]] ({{pb|2Sam|13,1-22}}), che [[Assalonne]] [[vendetta|vendica]] assassinando il fratello ({{pb|2Sam|13,23-38}}); lo stesso Assalonne, poi, si ribella contro il [[padre]] costringendolo a fuggire da [[Gerusalemme]] ({{pn|2Sam|15-19}}).</ref>. Del [[re]] [[Salomone]] si dice che avesse 700 mogli e 300 concubine ({{pb|1Re|11,3}}).

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