YHWH: differenze tra le versioni

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יְהֹוָה (''yehowàh''), con le vocali di אֲדֹנָי (''adonài''), quando il nome compare da solo (p.es. [http://www.tanach.us/Tanach.xml#Gen3:14-3:14 Gen 3,14]). La "a" breve iniziale di ''adonài'' ( <big><big>ֲ</big></big> hataf patah) diventa una "e" breve ( <big><big>ְ</big></big> shwa semplice) per regole proprie della fonetica ebraica (lo shwa composto, nella fattispecie l'hataf patah, tendenzialmente non compare con consonanti non gutturali, nella fattispecie la י yod).<ref>Joüon, P; Muraoka, T. (2008). ''A Grammar of Biblical Hebrew''. Roma: PIB, 50.</ref>
Quando però il nome di Dio è prefisso a una particella come ב ו ל ם (p.es. ליהוה "per YHWH"), la vocalizzazione di questa torna ad essere "a" לַיהוָה ''layhwah'' (p.es. [http://www.tanach.us/Tanach.xml#Gen4:3-4:3 Gen 4,3]): le particelle preposte infatti assumono (tendenzialmente) la vocale della consonante seguente, e in tal modo il hataf patah ( <big><big>ֲ</big></big> ) origina il patah ( <big><big>ַ</big></big> ). Se la vocalizzazione della yod del nome di Dio fosse stata un vero e proprio shwa ci si aspetterebbe una "i" ( <big><big>ִ</big></big> hireq) sotto la particella prefissa.<ref>Joüon, P; Muraoka, T. (2008). ''A Grammar of Biblical Hebrew''. Roma: PIB, 310.</ref>
 
Sempre in base alla fonetica ebraica, la variante יְהוָה (''yehwàh'', p.es. [http://www.tanach.us/Tanach.xml#Judg16:28-16:28 Gdc 16,28] prima occorrenza), senza la vocale "o" (<big><big> ֹ</big></big> holam) sulla consonante H (ה he), appare come una variante foneticamente ininfluente, dato il valore quasi vocalico (mater lectionis) in "o" della ו (waw) successiva.<ref>Joüon, P; Muraoka, T. (2008). ''A Grammar of Biblical Hebrew''. Roma: PIB, 44.</ref>
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