YHWH: differenze tra le versioni

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Dato che nella lingua ebraica non si scrivono le vocali, il tetragramma biblico è costituito unicamente da [[consonante|consonanti]]; ma poiché esso non viene mai pronunciato, non è certo quale sia la corretta pronuncia del nome sacro. La quasi totalità degli studiosi contemporanei concorda nell'ipotesi che la corretta pronuncia fosse "yahwèh" (יַהְוֶה), ricostruita da [[Wilhelm Gesenius]] nel 1840. L'opzione "yeowah", donde l'italiano "Geova", deriva dall'acritica traslitterazione del [[testo masoretico]] יְהֹוָה che vocalizza le quattro consonanti con le vocali del termine אֲדֹנָי ''Adonài'', per indicare la lettura in tal senso.
 
== Nella Bibbia ebraica ==
{{vedi anche|Nomi di Dio nell'ebraismo}}
Nella [[Bibbia ebraica]], il tetragramma YHWH è il nome più usato per indicare Dio e corrisponde al suo nome proprio ({{Passo biblico con sigla libro|Es|3,15}}). Altri nomi sono אדני (''Adonài'', "Signore"), אל (''El'', "Dio"), אלהים (''Elohìm'', plurale maiestatico di "Dio"), più altri epiteti come Onnipotente, Eterno, delle schiere o degli eserciti...
Nella traduzione [[greca]] della bibbia ebraica, la [[Settanta]], il tetragramma è stato tradotto con Kύριος, "Signore", che viene usato anche per rendere l'ebraico אדני, "Signore".
 
== JHWH o YHWH ==
Indipendentemente dalla ''vexata quaestio'' della corretta vocalizzazione e dunque dell'effettiva pronuncia (v. dopo), si nota una certa confusione sulla traslitterazione delle consonanti del tetragramma. In passato era largamente attestata la forma "JHWH". In latino, che ha rappresentato per secoli la lingua culturale e sacra, la lettera ebraica י (''yod'', dal suono equivalente alla nostra "i") era comunemente resa con la lettera J, dove aveva un valore semivocalico. In epoca contemporanea, per decenni la ricerca storica ed esegetica è stata capeggiata da studiosi tedeschi, che rendono, come in avviene in latino, la ''yod'' con la J, in maniera corretta dato il suono "i" di entrambe le lettere.
 
Tuttavia, in inglese e in molte lingue neolatine, la lettera J ha un valore consonantico simile alla "g" dolce, non adeguato alla ''yod'' ebraica, e si tende pertanto a usare la lettera Y.
 
== Divieto di pronuncia ==
Nell'antichità la pronuncia del nome di Dio, reso dai testi ebraici col tetragramma consonantico YHWH, doveva essere comunemente nota al popolo ebraico.
La pronuncia del nome divino avveniva in particolare in alcune solenni e ieratiche circostanze all'interno del [[tempio di Gerusalemme]], "il luogo dove Dio ha scelto di far abitare il suo nome" ({{Passo biblico con sigla libro|Dt|12,5.11.21;14,23.24}} ecc.). Il [[sommo sacerdote]], durante la liturgia del [[Giorno del Kippur]], lo pronunciava di fronte a tutto il popolo complessivamente dieci volte.<ref>Tosef., Yoma, ii. 2; Yoma 39b.</ref> Veniva pronunciato anche dai [[sacerdote (ebraismo)|sacerdoti]] nel tempio, durante la recita della benedizione descritta da {{Passo biblico con sigla libro|Nm|6,23-27}}, come esplicitamente prescritto dalla benedizione stessa. Fuori dal tempio la pronuncia del nome era sostituita da un eufemismo.<ref>[[Mishnah]], Sotah 7:6.</ref>
Sebbene la conoscenza del nome fosse riservata ai soli ebrei, anche tra i pagani il "segreto" fu conosciuto. In alcuni testi rabbinici di epoca cristiana sono presenti maledizioni contro i non-ebrei che conoscevano il nome di Dio,<ref>Sanh. x. 1; Tosef., Sanh. xii. 9; Sifre Zuṭa, in Yalḳ., Gen. 711; 'Ab. Zarah 18a; Midr. Teh. al salmo 91.</ref> e infatti alcuni passi di scrittori cristiani ce ne hanno tramandato la pronuncia (v. dopo).
 
== Vocalizzazione masoretica ==
I masoreti, studiosi ebrei attivi tra il VII-XI secolo in Palestina e a Babilonia, hanno curato l'edizione della bibbia ebraica così come la conosciamo ([[testo masoretico]]). Oltre al lavoro di raccolta dei testi, hanno elaborato un sistema di vocalizzazione che ne facilitava la lettura: fino ad allora infatti i testi biblici contenevano solo le consonanti.
Quanto al tetragramma, sebbene (verosimilmente) ne conoscessero l'effettiva vocalizzazione e pronuncia, lo hanno vocalizzato in maniera tale da suggerirne la lettura alternativa (cosiddetto ''qerè'', "letto", contrapposto al ''ketìv'', "scritto").<ref>Joüon, P; Muraoka, T. (2008). ''A Grammar of Biblical Hebrew''. Roma: PIB, 65-66.</ref> Due sono le forme principali di vocalizzazione della forma piena del nome:
In definitiva, sulla base del solo [[testo masoretico]] e, in generale, delle fonti ebraiche, non è possibile capire quale fosse la corretta vocalizzazione e pronuncia del tetragramma. Occorre consultare gli autori non ebrei antichi che l'hanno riportata, attirandosi per questo le maledizioni dei rabbini (v. sopra).
 
== La pronuncia nelle fonti storiche ==
<!-- per le fonti greche riprendo la grafia della voce nella wiki inglese. Avendo possibilità, tempo e voglia bisognerebbe verificarle col migne PG -->
Sono diversi gli autori non ebrei che ci hanno tramandato il ricordo di come fosse pronunciato il tetragramma nella loro epoca.
 
== Il tetragramma nei secoli==
=== Signore ===
Per molti secoli della storia della cristianità occidentale, dove la lingua sacra e culturale per eccellenza era il [[latino]], non sembra essere stata particolarmente prioritaria la ricostruzione dell'effettiva pronuncia del tetragramma. Quando si voleva citare Dio, oltre ai vari epiteti veterotestamentari, si ricorreva comunemente al termine "Signore", attestato sia nella [[Vulgata]] che nella [[LXX]] (Dominus, Kύριος), ricalcando la consueta pronuncia ebraica ''adonài''.
 
Nella chiesa latina il greco ''Kyrios'' è rimasto nella forma litanica "[[Kyrie Eleison]]" a ricordo della tradizionale [[liturgia]] greca che era in uso anche nella chiesa latina. L'unica volta in cui si utilizza un termine ebraico per "Signore" (non il tetragramma) è, una volta all'anno, in una delle sette [[antifone maggiori dell'Avvento]] "''O Adonai''" nel testo latino, mentre nel testo liturgico italiano è reso con "O Signore".
 
=== Geova ===
[[Immagine:JEHOVA Raymundus Pugio Fidei 1270 a.png|thumb|360px|right|Estratto da Pugio Fidei di [[Raimondo Martí]] ''Pugio Fidei del [[1270]] dC.]]
[[Immagine:JEHOVAH at RomanCatholic Church Martinskirche Olten.JPG|thumb|360px|right|Il nome di Dio nella chiesa Cattolica di St. Martinskirche, [[Olten]], [[Svizzera]], [[1521]].]]
Una banale argomentazione che si può opporre a coloro che affermano che il nome di Dio è Geova "perché nella bibbia ebraica è scritto così" è che, sulla base dello stesso principio, occorre affermare che il nome è Geovi, seguendo l'altra forma vocalica presente nel [[Testo Masoretico]] (v. sopra). Non sempre però questo riscontro, facilmente verificabile avendo un minimo di conoscenza della lingua ebraica, sortisce qualche effetto nell'interlocutore se ha alle spalle una lunga storia di indottrinamento.
 
=== Yahwèh ===
Bisognerà attendere il XIX secolo per trovare un'analisi filologicamente critica volta a ricostruire la corretta pronuncia. Nel 1840 lo studioso tedesco [[Wilhelm Gesenius]] (1786-1842), tenendo conto delle fonti storiche e rifiutando la tradizionale interpretazione "Jehova", sostiene che la pronuncia corretta fosse יַהְוֶה (''Yahwèh'').<ref>[[Wilhelm Gesenius]] (1840). ''Thesaurus philologicus criticus linguae hebraeae et chaldaeae Veteris Testamenti'', vol. 2, 575-580 ([http://www.archive.org/stream/thesaurusphilolo02geseuoft#page/575/mode/1up online]).</ref> Per il rigore metodologico e per la fondatezza su basi storiche, l'ipotesi di Gesenius è oggi quella largamente predominante tra gli studiosi, cristiani ed ebrei.
In particolare la [[Jewish Encyclopedia]], che in ossequio all'ineffabilità non riporta la forma ricostruita con le vocali di Gesenius, afferma comunque che la lezione "iabe" dei samaritani riportata da diverse fonti "rende indubbiamente la pronuncia attuale" (v. sopra).
 
=== Pronunciamento magisteriale ===
Il magistero cattolico non si è mai direttamente e autorevolmente pronunciato circa la correttezza dell'effettiva pronuncia del tetragramma. La questione appare, de facto, inutile, dato che le traduzioni della bibbia cattoliche (e dunque i testi liturgici) nelle varie lingue traducono il nome di Dio col termine "Signore" o equivalenti, proseguendo la consuetudine dell'ebraismo, della LXX, del NT e della Vulgata. La corretta dizione "Yahwèh", quando viene riportata, è presente nell'apparato critico (introduzioni e note) delle versioni, oltre che negli studi esegetici.
 
3) Traducendo, in contesto liturgico, testi in cui siano presenti, uno dopo l'altro, sia il termine ebraico 'Adonai' che il tetragramma YHWH, il primo deve essere tradotto con 'Signore' e il secondo con 'Dio', similmente a quanto avviene nella traduzione greca dei Settanta e nella traduzione latina della Vulgata.}}
 
== Etimologia e significato ==
Nella sua forma consonantica יהוה il tetragramma è simile alla forma verbale יִהְיֶה (''yhyèh''), terza persona singolare imperfetto del verbo essere הוה =) היה), che può essere reso con "è, era, sarà" (diversamente dall'italiano dove ha un valore temporale passato, il tempo imperfetto ebraico indica un'azione non ultimata, indipendentemente dall'effettivo contesto temporale passato, presente o futuro).
 
come al versetto successivo ({{passo biblico|Es|3,15}}).
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.gliscritti.it/approf/2007/papers/tetragramma.htm YHWH: il Tetragramma, le quattro lettere del Nome divino] nota del prof. Giancarlo Biguzzi, docente di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Urbaniana
* {{en}} [http://www.newadvent.org/cathen/08329a.htm Jehovah (Yahweh)] su [[Catholic Encyclopedia]]
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