Pentecoste: differenze tra le versioni

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* gli [[Apostoli]], per cantare le meraviglie di Dio, si esprimono ''in lingue'' ({{pb|At|2,3}}); il parlare ''in lingue'' è una forma [[carisma|carismatica]] di [[preghiera]] che si ritrova nelle [[comunità cristiana|comunità cristiane]] primitive;
* il parlare in lingue, quantunque per sé inintelligibile (cfr. {{pb|1Cor|14,1-25}}), è in quel giorno compreso dalle persone presenti; questo miracolo di audizione è un [[segno]] della [[vocazione]] universale della [[Chiesa]], perché questi uditori provengono dalle più diverse regioni ({{pb|At|2,5-11}}).
 
== Note esegetiche ==
 
Il c.{{passo biblico|At|2}} degli ''Atti'' si apre con un'annotazione temporale carica di significato teo­logico, che tradotta letteralmente suona "mentre il giorno di Pentecoste stava per compiersi" (v. {{pb|At|1|1a}})<ref>http://www.dimensionesperanza.it/aree/formazione-religiosa/bibbia/item/5839-levento-di-pentecoste-at-21-13-rita-pellegrini.html</ref>. La menzione del verbo "compiersi" (''sumpleróo'' in [[lingua greca|greco]]) potrebbe a prima vista far pensare al termine del grande e solenne giorno festivo ebraico; tuttavia più avanti (v. {{passo biblico|At|2,15|15}}) [[San Pietro|Pietro]] parla delle "nove del mattino", e il significa­to [[teologia|teologico]] molto denso del verbo (cfr. {{pb|Lc|1,1; 9,51}}), annuncia che sta finalmente per realizzarsi la [[promessa]] del [[Gesù|risorto]], che è a sua volta il [[compimento]] di tutte dell'[[Antico Testamento]]sull'[[effusione]] dello Spirito.
 
=== Il gruppo ===
 
Il racconto prosegue poi menzionando con un generico "tutti" (''pántes'') i parteci­panti all'evento: "si trovavano tutti insieme nello stesso luogo" (v. {{passo biblico|At|2,1|1b}}). Chi sono questi "tutti"? Le ipotesi possibili sono:
* le centoventi [[persona|persone]] che hanno preso parte all'[[elezione]] di [[San Mattia Apostolo|Mattia]] ({{pb|At|1,15}});
* il ristretto gruppo degli [[Undici]] [[discepolo|discepoli]], i cui nomi vengono elencati accuratamente, con l'aggiunta di [[Maria]] "la [[madre]] di [[Gesù]]" e di al­cune [[donna|donne]], riuniti in preghiera ({{pb|At|1,13-14}}).
 
Du­pont ritiene ci siano buone ragioni per dire che il primo destinatario del dono dello Spirito è proprio questo piccolo gruppo di discepoli, al quale e non per caso, sono unite Maria e alcune donne. Infatti la frase del nostro testo, "si trovavano tutti insieme nello stesso luogo" ({{pb|At|2,1}}), che esprime [[comunione]] e soprattutto unanimità di [[cuore]], richiama il testo di {{passo biblico|At|1,14}}, dove si dice che i di­scepoli "erano assidui e concordi (''homothumadòn'') nella [[preghiera]]". Anche "la casa" indicata, dove essi "si trovavano tutti insieme" quando viene l'irru­zione dello Spirito ({{passo biblico|At|2,2}}), ricorda il "piano superiore" dove gli [[Apostoli]] abita­vano ({{passo biblico|At|1,13}}). A confermare questa lettura c'è anche la [[promessa]] di [[Gesù]] che riguardava gli [[Apostoli]], e dunque sarebbe strano che il [[dono]] dello [[Spirito Santo]] si realizzasse a favore del gruppo dei centoventi che era presente alla elezione di Mattia. Destinatario dello Spirito è dunque la piccolissima comunità.
 
Il gruppo dei discepoli, al quale si è aggiunto Mattia ({{passo biblico|At|1,26}}) insieme a Maria e alle donne, stretto in una comunione profonda, attende nella preghie­ra il dono promesso dal [[Signore]] risorto come, al momento del suo [[battesimo di Gesù|battesimo]], [[Ge­sù]] stava in preghiera prima che discendesse su di lui lo Spirito per la [[missio­ne]] ({{pb|Lc|3,21-22}}). All'[[evangelista]] [[San Luca evangelista|Luca]] è caro collegare il dono dello Spirito al momento preparatorio della preghiera (cf. anche {{pb|Lc|11,13}}).
 
La descrizione dell'unità e della concordia intende richiamare alla memoria l'unanimità dell'as­semblea di Israele al momento dell'[[alleanza]] del [[Sinai]]: "Tutto il popolo rispose insieme<ref>in [[lingua greca|greco]]: "unanime", ''homothumadòn'': stesso termine che appare in {{pb|At|1,14}}.</ref> e disse: Quanto il [[Signore]] ha detto, noi lo faremo!" ({{pb|Es|19,8}}). Luca, dunque, anticipa in questa introduzione un quadro teologicamente denso, e invita il lettore ad unirsi alla comunità apostolica ponendosi nello stesso atteggiamento di attesa e di preghiera.
 
=== I fenomeni teofanici ===
 
L'effusione dello Spirito è raccontata con un linguaggio molto particola­re, si accenna a fenomeni uditivi (v. {{passo biblico|At|2,2|2}}) e visivi (v. {{passo biblico|At|2,3|3}}) attraverso i quali l'even­to sembra visibilizzarsi. Il racconto fa continuamente riferimento al­l'evento del Sinai: il linguaggio usato è quello del genere della [[teofania]]: si parla di fragore, di [[voce]], di [[vento]] e di [[fuoco]]. Appare lo sforzo di esprimere con immagini un'esperienza inesprimibile.
 
''I fenomeni uditivi''. La presenza dello Spirito si manifesta inizialmente come un rumore fortissi­mo, un "rombo" (''échos'') che poi, al v. {{passo biblico|At|2,6|6}}, è chiamato "fragore" o "voce" (''phoné''). Il termine greco "échos" indica un rumore rimbombante, come il fra­stuono delle [[onde]] del [[mare]] ({{pb|Lc|21,25}}; {{pb|Sal|65,7}}) o il rumore del [[tuono]] ({{pb|Sir|46,17}}) o della [[tromba]] ({{pb|Es|19,16}}; {{pb|Eb|12,18-19}}). Questo fragore che si produce "improvvisamente", proviene "dal [[cielo]]", come la [[voce]] di [[YHWH]] che era risuonata sul [[Sinai]] ({{pb|Es|19,3}}) o che si era udita al momento del [[battesimo di Gesù]] ({{pb|Lc|3,22}}), o che [[San Pietro|Pietro]] intese a [[Giaffa]] ({{pb|At|11,9}}) o, ancora, che udì il [[veggente]] dell'[[Apocalisse di San Giovanni|Apoca­lisse]] ({{pb|Ap|10,4.8}}). Questo rumore è poi paragonato ad un "vento gagliardo", [[simbolo]] della [[potenza]] [[mistero|misteriosa]], vivificatrice e [[creazione|creatrice]] di [[Dio]] ({{pb|Gn|1,1}}; {{pb|Gv|3,8}}). L'autore precisa ulteriormente, dicendo che questo rumore "riempì tutta la [[casa]]" dove il gruppo dei [[discepolo|discepoli]] con [[Maria]] e le donne era radunato. Lo Spi­rito non è ancora stato nominato, ma vengono presentati i [[segno|segni]] annunciatori della sua presenza. Fra poco irromperà sui presenti come un avvenimento che dipende totalmente dall'iniziativa di Dio e, come Gesù aveva annunciato ({{pb|Lc|24,49}}), che discende come "potenza dall'alto".
 
''I fenomeni visivi'' (v. {{passo biblico|At|2,3|3}}). Si parla dell'apparire di "[[lingua|lingue]] come di [[fuoco]]". Esse "furono viste" dai presenti nell'atto di dividersi e di po­sarsi su ciascuno di loro.
* Nel linguaggio lucano il verbo "apparire", che è sta­to riferito agli [[angelo|angeli]] ({{pb|Lc|1,11; 22,43}}; {{pb|At|7,30-35}}), a Dio ({{pb|At|7,2}}) o al Risorto ({{pb|Lc|24,34}}; {{pb|At|9,17; 26,16}}) dice che siamo di fronte alla [[manifestazione]] di una realtà [[soprannaturale]]: incomincia la descrizione dell'[[effusione]] dello [[Spirito Santo]].
* Le "lingue" (''glôssai'') fanno pensare al "dono delle lingue" che gli apostoli ri­ceveranno, come viene detto poco oltre, e portano a pensare alla connes­sione stretta che esiste tra dono dello Spirito e dono della [[Parola]].
* Il paragone con il "fuoco" riporta al contesto delle teofanie, ed è segno del manifestarsi del divino. Le [[rivelazione|rivelazioni]] di [[Dio]] sono spesso messe in [[relazione]] con l'[[imma­gine]] del fuoco, che diviene simbolo di [[alterità]] e di [[santità]]; in particolare lo è quella del Sinai ({{pb|Es|19,18; 24,17}}), ma anche quella della manifestazione di Dio a [[Mosè]] nel [[roveto ardente]], dove il fuoco arde ma non consuma ({{pb|Es|3,1­6}}). Anche il [[Giovanni Battista|Battista]] aveva associato lo Spirito Santo al fuoco ({{pb|Lc|3,16}}).
* Le "lingue" viste nell'atto di dividersi vanno poi a posarsi su ciascuno dei presenti. Il verbo "si posò" è formulato nel testo [[lingua greca|greco]] al singolare (''ekáthisen''), per fare meglio allusione allo Spirito; esso significa più esattamente "si stabilì". Con questa immagine il narratore vuole dire che lo Spirito santo è presenza divina, è come fuoco che [[purificazione|purifica]] e che avvolge, e con la sua azione unica e singolare, prende possesso di ogni persona, si adagia per poi rimanere su ciascuno dei presenti, come lo Spirito "discese e si fermò" su Gesù al momento del suo [[battesimo di Gesù|battesimo]] ({{pb|Gv|1,32-33}}).
 
== Significato teologico ==
 
A partire da {{pb|At|2,1-41}} e dai testi dell'[[Antico Testamento]] si può delineare la ricchezza di significato teologico della Pentecoste cristiana secondo le seguenti direttrici<ref>{{autore|Paul de Surgy}} ([[1971]]) 839.</ref>.
=== Effusione escatologica dello Spirito ===
 
[[San Pietro|Pietro]], citando il [[profeta]] [[Gioele]] (c. {{passo biblico|Gl|3}}), fa vedere che la Pentecoste realizza le [[promessa|promesse]] di [[Dio]]: negli ultimi tempi lo Spirito sarebbe stato dato a tutti (cfr. {{pb|Ez|36,24-27}}; {{pb|Is|44,3}}).
 
Il [[Giovanni Battista|precursore]] aveva annunziato che era presente colui che doveva [[battesimo|battezzare]] nello Spirito Santo ({{pb|Mc|1,8}}). E Gesù, dopo la sua [[risurrezione di Gesù|risurrezione]], aveva confermato queste promesse: "Tra pochi giorni sarete battezzati nello Spirito Santo" ({{pb|At|1,5}}).

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