Fede: differenze tra le versioni

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da Beinert
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(da Beinert)
{{quote|A Dio che [[rivelazione|rivela]] è dovuta "l'[[obbedienza]] della fede" ({{pb|Rm|16,26}}; cfr. {{pb|Rm|1,5}}; {{pb|2Cor|10,5-6}}), con la quale l'uomo gli si abbandona tutt'intero e liberamente prestandogli "il pieno ossequio dell'[[intelletto]] e della [[volontà]]"<ref>[[Concilio Vaticano I]], [[Costituzione dogmatica]] sulla fede cattolica ''[[Dei Filius]]'', cap. 3: ''[[DS]]'' 3008.</ref> e assentendo volontariamente alla Rivelazione che egli fa. Perché si possa prestare questa fede, sono necessari la [[grazia]] di Dio che previene e soccorre e gli aiuti interiori dello Spirito Santo, il quale muova il [[cuore]] e lo rivolga a [[Dio]], apra gli [[occhi]] dello [[spirito]] e dia "a tutti dolcezza nel consentire e nel credere alla verità"<ref>[[II Sinodo di Orange]], can. 7: ''DS'' 377; Concilio Vaticano I, ''l.c.'': ''DS'' 3010.</ref>. Affinché poi l'intelligenza della Rivelazione diventi sempre più profonda, lo stesso Spirito Santo [[perfezione|perfeziona]] continuamente la fede per mezzo dei suoi [[doni dello Spirito Santo|doni]].|''[[Dei Verbum]]'', n. 5}}
 
== Riflessione teologica ==
== All'interno delle virtù teologali ==
 
La fede non è un atto umano spontaneo, ma è basata sulla [[rivelazione]], la quale peraltro giunge al suo scopo solo se suscita la fede. La sua sostanza può quindi essere espressa con l'espressione: "Credo nella rivelazione di [[Dio]] in [[Gesù Cristo]]"<ref name="Beinert284" />.
Questa [[virtù teologale]] non è disgiunta dalle altre [[due]]: chi crede in Dio deve anche compiere il Suo volere nell'esercizio concreto della [[carità]], e coltivare la [[speranza]] in Lui.
 
Nel suo aspetto di ''fides qua'' (l'atteggiamento interiore di fede) le fede è:
Anche se la fede implica una sottomissione dell'intelletto e della volontà al [[Mistero]], non va confusa tuttavia con il [[fideismo]], che si qualifica come un credere prescindendo da ogni [[ragione|razionalità]] e giustificazione [[intelletto|intellettuale]].
* una atto reso possibile dalla ''[[grazia]]'' di Dio, in quanto nella fede Dio [[dono|dona]] all'[[uomo]] la [[salvezza]];
* un atto con una struttura ''[[Trinità|trinitaria]]'': il [[Dio Padre|Padre]] è iniziatore e autore della fede, il [[Figlio di Dio|Figlio]] è il vertice della rivelazione e quindi il motivo principale della fede, lo [[Spirito Santo]] in quanto [[Paraclito]] è operatore della fede cristiana;
* un atto ''[[persona|personale]]'' e complessivo, che porta l'uomo a conoscere in maniera nuova e con [[amore]] Dio stesso, il [[prossimo]], la storia e l'[[universo]], e gli fa così sperimentare un senso [[liberazione|liberatore]], al di là di ogni conoscenza nata dall'[[esperienza]];
* un atto ''unitario'', perché in tutte le sue forme e articolazioni esso è sempre riferito a Dio;
* una atto che ''integra il sapere'', in quanto conduce il sapere, al di là delle leggi impostegli, a incontrare il fondamento [[trascendenza|trascendentale]] del [[mondo]]; in tal senso la fede è un'offerta di senso alla [[ragione]] esistenziale e porta il sapere a completezza;
* un atto orientato all'<nowiki />''[[escatologia]]'', perché tende all'adempimento dei tutte le [[promessa|promesse]] nella [[comunione]] [[eternità|eterna]] con Dio;
* un atto ''libero'': la fede è una [[risposta]] genuinamente umana all'offerta di [[dialogo]] fatta da Dio nella [[rivelazione]];
* un atto ''[[razionalità|razionale]]'', in quanto esso è una decisione fondamentale dell'uomo, che è essenzialmente dotato di [[ragione]]; la certezza gli deriva dalla verifica delle affermazioni della fede nella vita pratica (''analysis fidei''): la fede è perciò sia una decisione, sia un progetto che investe, abbraccia e interpreta tutta la [[persona]] e tutta la sua realtà.
 
Nel suo aspetto di ''fides quae'' (i contenuti che vengono creduti) la fede diventa oggettiva nelle proposizioni e nelle formule di fede. Sotto questo aspetto la fede comprende i seguenti aspetti:
* è la [[professione di fede|professione]] delle affermazioni materiali della [[rivelazione]];
* ha una valenza ''[[Chiesa|ecclesiale]]'', in quanto la rivelazione è sempre in rapporto con la [[comunità]], e avviene perciò nella comunità concreta della [[Chiesa]], che è la comunità di tutti coloro che vivono la fede;
* è soggetta alla ''regolamentazione del linguaggio'', perché l'unità della comunità può essere articolata solo con un linguaggio comune;
* è oggetto di studio della ''teologia''; la [[teologia]] occupa una posizione mediana tra rivelazione e fede, analizzando motivi, interessi, condizioni storiche e strutture di pensiero delle enunciazioni di fede, e cercando allo stesso tempo di tradurle, se necessario, in nuovi modelli, al fine di una maggiore comprensibilità.
 
{{Sezione accessoria|Note}}
{{Sezione accessoria|Voci correlate}}
 
* [[Virtù teologali]]
* [[Speranza]]
* [[Carità]]
* [[Abramo]]
* [[Maria]]
* [[Rivelazione]]
* [[Intelletto]]
* [[SperanzaFiducia]]
* [[CaritàChiesa]]
* [[Teologia]]
* [[Dei Verbum]]
* [[Virtù teologali]]
 
{{Sezioni accessorie fine}}

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