Libro dei Salmi: differenze tra le versioni

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Il suo testo non è di facile studio: secondo Ravasi è "un vero e proprio laboratorio di critica testuale: si può inciampare in quasi tutta la tipologia dei fenomeni testuali (aplografie, pluralità di lezioni, dittografie, confusioni grafiche, metatesi, spostamenti di segmenti testuali, ecc.)" ({{passo biblico|Sal|37-39}}). I motivi di tale complessità possono essere molteplici: era un testo liturgicamente molto usato e copiato, dunque "simile a un disco che risente dell’usura dell’esecuzione"; alcuni termini sono così poetici o arcaici da non essere di uso comune, e dunque di difficile traduzione; alcuni termini possono derivare da prestiti linguistici, in particolare ugaritici, e sono ancora di difficile traduzione. Ci è pervenuto infine in diverse versioni che, per quanto derivate dall’originale ebraico, sono spesso più antiche del testo ebraico come si è standardizzato (Testo Masoretico). Queste le versioni:<ref>Ravasi, 38-39.</ref>
* [[Qumran]]: il rotolo 11QPsa ritrovato tra i manoscritti del Mar Morto contiene 41 salmi dell’ultimadell'ultima cinquantina del salterio. Sono presenti alcune varianti, come l’antifona in ogni versetto del {{passo biblico|Sal|145}}: "Lodate YHWH! Il suo nome sia lodato ora e sempre!";
* [[Qerè]]: sono interessanti le proposte di lettura (''qerè'', "letto") aggiunte dai masoreti al posto della lettura di alcuni termini (''ketìv'', "scritto");
* [[LXX]]: la sua versione greca dei Salmi è "la peggiore dell’intera Bibbia dei LXX", con molte e notevoli divergenze. Aggiunge il [[Sal 151]]. Altre versione greche utili per il confronto sono [[Aquila]], [[Simmaco]] e [[Teodozione]];
* [[Vulgata]]: [[Girolamo]] ha preparato tre versioni latine del salterio: la prima è la ripresa della [[Vetus Latina]], basata sulla LXX, divenuta tradizionale a Milano; la seconda, il [[Salterio Gallicano]], è una revisione della precedente, ufficiale nella Vulgata e adottata in Francia; la terza fu eseguita da Girolamo tra il 390-405, sulla base del testo ebraico, ma non fu mai ufficiale nella Chiesa.
 
All’internoAll'interno dello stesso testo sono presenti alcuni salmi doppi, frutto di un riadattamento post-esilico d testi precedenti:
* {{passo biblico|Sal|14}} = {{passo biblico|Sal|53}};
* {{passo biblico|Sal|40,14-18}} = {{passo biblico|Sal|70}};
[[File:Codex binding Louvre MR373.jpg|left|300px|thumb|Davide detta i salmi, placca d'avorio,Francia, X-XI sec.]]
 
La maggior parte dei salmi riporta nel titolo l'indicazione dell'autore (cfr. sopra), tutti riferibili (eccetto il {{passo biblico|Sal|90}} di [[Mosè]]) agli inizi dell'epoca monarchica ([[XI secolo a.C.|XI]]-[[X secolo a.C.]]). Dato che Davide è l'autore più ricorrente (circa la metà dei salmi), e dato che nei titoli sono citati anche episodi della sua vita (cfr. sopra, titoli), e che altri passi dell'[[Antico Testamento]] lo definiscono come musico e suonatore di cetra ({{pb|Am|6,5}}; {{passo biblico|1Sam|16,16-18}}; {{passo biblico|2Sam|1,19-27; 3,33-34; 6,5-16; 23,1}}; {{passo biblico|1Cr|13;16;25}}; {{passo biblico|Sir|47,8-10}}), la [[tradizione]] ha visto in Davide non solo l'autore di tutti i salmi che portano il suo nome, ma dell'intero salterio. Anche gli scrittori del [[Nuovo Testamento]], citando questo o quel salmo sotto il nome di Davide (p.es. {{pb|At|1,16}}), si conformano all'opinione del loro tempo. L’attribuzioneL'attribuzione a Davide è ripresa anche dal [[Corano]]<ref>Sura [http://www.corano.it/corano_testo/4.htm 4,163]: "A Davide demmo i salmi", cfr. anche [http://www.corano.it/corano_testo/34.htm 34,10]; [http://www.corano.it/corano_testo/38.htm 38,18-20]).</ref>.
 
È però ipotizzabile che i titoli dei salmi non volessero designare gli autori dei singoli componimenti. La formula ebraica usata (il ''[[lamed auctoris]]'', p.es. ''ledavìd'') può indicare l'autore del testo ("di Davide"), ma anche stabilire una certa relazione del salmo con il personaggio nominato ("circa Davide", o "per il maestro del coro"), sia a causa della convenienza del tema sia perché il salmo apparteneva a una raccolta messa sotto il suo nome. I salmi "ai figli di [[Core]]" potevano così appartenere al repertorio di questa famiglia di [[cantore|cantori]], come i numerosi salmi "al maestro del coro" ({{passo biblico|Sal|4; 5; 6; 8}}; ecc.) erano brani che venivano eseguiti dal coro del tempio. Lo stesso è ipotizzabile per la raccolta di [[Asaf]], il capo dei leviti cantori ({{pb|1Cr|16,4-5}}).
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