Conversione: differenze tra le versioni

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[[Immagine:453px-Caravaggio-The Conversion on the Way to Damascus.jpg|thumb|250px|right|[[Conversione di San Paolo (Caravaggio)|Conversione]] di [[San Paolo Apostolo|San Paolo]], dipinto di [[Caravaggio]], ([[1600]]-[[1601]], attualmente conservato nella [[Basilica di Santa Maria del Popolo]] a [[Roma).]]]]
 
La parola '''conversione''' deriva dal greco ''metánoia'' e definisce ogni genere di cambiamento [[religioso]] o [[morale]] in una persona.
Nel [[Nuovo Testamento]] la conversione veterotestamentaria riceve una luce nuova attraverso la stretta connessione in cui è posta con i termini ''metànoia'' e ''metanoéin'', tradotti spesso con "penitenza" e "pentirsi": "Pentitevi perché il regno dei cieli è vicino" ({{pb|Mt|4,17}}); "Pentitevi dunque e ciascuno si faccia battezzare" ({{pb|At|2,38}}; {{pb|At|3,19}}).
 
Nel campo [[religioso]] [[cristiano]] la conversione èÈ una trasformazione interiore in cui si passa da una situazione di lontananza o di indifferenza verso [[Dio]] ad una vita di unitáunità ed amicizia con Diolui. Convertendosi, una persona compie, volontariamente e consapevolmente, un taglio netto con la sua vita passata sbagliata, ile suoallontanandosi passatodal e[[Maligno|male]] si rimette totalmente sulla strada di [[Dio]].
 
LaAlla conversioneluce del [[Vangelo]] è la totale [[consegna]] di se stessi a [[Gesù Cristo]], cheper essere posti da Lui, in Lui e come Lui nella relazione figliale col [[Padre]]. comportaComporta un totale rinnovamento nella propria soggettività ed una ricostruzione di essa: crea un [[cuore]] nuovo.
 
La conversione comporta implicitamente una chiamata di Dio e nello stesso tempo la forza di volontà della persona e la promessa di aderire a questa chiamata, a questa [[vocazione]]. Dunque la conversione è sempre un atto libero, umano e nello stesso tempo un [[dono]] della [[Grazia di Dio]]; esige la dedizione a Dio ed esclude ogni vanto e merito personale ({{pb|1Cor|1,26-31}}).
Principalmente non significa allontanarsi dal [[Maligno|male]] e volgersi al bene. Significa volgersi a Cristo. La conversione consiste nel volgersi a Cristo per essere posti da Lui, in Lui e come Lui nella relazione figliale col [[Padre]].
 
La conversione comporta implicitamente una chiamata di Dio e nello stesso tempo la forza di volontà della persona e la promessa di aderire a questa chiamata, a questa [[vocazione]]. Dunque la conversione è sempre un atto libero, umano e nello stesso tempo un [[dono]] della [[Grazia di Dio]]; esige la dedizione a Dio ed esclude ogni vanto e merito personale ({{pb|1Cor|1,26-31}}).
 
Nel linguaggio biblico il termine conversione ricorre numerose volte sia in positivo che in negativo ({{pb|At|3,19}}); {{pb|1Pt|2,25}}).
 
== Nella Bibbia ==
 
Nel linguaggio biblico il termine conversione ricorre numerose volte sia in positivo che in negativo ({{pb|At|3,19}}); {{pb|1Pt|2,25}}).
 
=== Antico Testamento ===
 
Nell’AnticoNell'[[Antico Testamento]] ritroviamo come tante volte Dio ha stipulato un’alleanzaun'[[alleanza]] d’amored'[[amore]] con il suo [[popolo di Dio|popolo]] richiamandolo, per mezzo dei [[Profeta|profeti]], alla conversione, ad abbandonare i falsi [[dei]] per rivolgersi totalmente all’unicoall'unico e vero Dio.
 
Nell'Antico Testamento laLa chiamata alla conversione è presentata in molti modi e con significati diversi a seconda del momento storico che il [[Popolo di Dio]] viveva.
 
Il termine preferito dall' Antico Testamento per indicare l'atteggiamento della conversione è ''shub'', che letteralmente significa "cambiare [[strada]]", "tornare indietro". L'invito a conversione del [[deuteronomista]] è una parola di [[speranza]] per il popolo disperso in cammino verso la [[terra della promessa. "Se ti convertirai a ''Jhave'', tuo Dio e ubbidirai alla sua voce tu e i tuoi figli con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima allora ''Jhave'', il tuo Dio, farà ritornare i tuoi deportati, avrà pietà di te e ti raccoglierà di nuovo in mezzo a tutti i popoli" ({{pb|Dt|30,2-3}}).]]:
 
{{quote biblico con libro|Se ti convertirai a [[JHWH]], tuo Dio e [[obbedienza|ubbidirai]] alla sua [[voce]] tu e i tuoi figli con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, allora JHWH, il tuo Dio, farà ritornare i tuoi [[esilio babilonese|deportati]], avrà [[pietà]] di te e ti raccoglierà di nuovo in mezzo a tutti i popoli.|Dt|30,2-3}}
Possiamo dire che l'Antico Testamento parla in diversi modi del perdono dei peccati. Il [[peccato]] è "perdonato, cancellato" ({{pb|Es|32,32}}), "espiato" ({{pb|Is|6,7}}), "gettato dietro le spalle" ({{pb|Is|38,17}}). Dice ad esempio il Salmo 102 che Egli perdona tutte le colpe e guarisce tutte le ferite, ({{passo biblico|Sal|102,3}}) non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe, come un padre ha pietà dei suoi figli, così il Signore ha pietà di quanti lo temono ({{passo biblico|Sal|102,10-13}}).
 
Possiamo dire che lL'Antico Testamento parla in diversi modi del [[perdono]] dei [[peccato|peccati]]. Il [[peccato]] è "perdonato, cancellato" ({{pb|Es|32,32}}), "espiato" ({{pb|Is|6,7}}), "gettato dietro le spalle" ({{pb|Is|38,17}}). Dice ad esempio il Salmo{{passo biblico con libro|Sal|102}} che "Egli perdona tutte le colpe e guarisce tutte le ferite," ({{passo biblico|Sal|102,3}}), "non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe,; come un padre ha pietà dei suoi figli, così il Signore ha pietà di quanti lo temono" ({{passo biblico|Sal|102,10-13}}).
Questa disponibilità di Dio al perdono non attenua la [[responsabilità]] dell'uomo e la necessità di un suo impegno di conversione, ma, come sottolinea il [[profeta]] [[Ezechiele]], "se il malvagio si ritrae dalla sua condotta perversa il suo peccato non sarà più ricordato, egli vivrà" ({{pb|Ez|18,19-22}}).
 
=== Nuovo Testamento ===
 
[[Immagine:Ananias restoring the sight of st paul.jpg|thumb|200px|left|[[Battesimo]] di san Paolo da parte di [[Anania]], dipinto di [[Pietro da Cortona]], ([[1631]], attualmente[[chiesa conservato(edificio)|chiesa]] adi [[Santa Maria della Concezione]]).]]
 
Nel [[Nuovo Testamento]] la conversione veterotestamentaria riceve una luce nuova attraverso la stretta connessione in cui è posta con i termini ''metànoia'' e ''metanoéin'', tradotti spesso con "penitenza" e "pentirsi": "Pentitevi perché il regno dei cieli è vicino" ({{pb|Mt|4,17}}); "Pentitevi dunque e ciascuno si faccia [[Battesimo|battezzare]]" ({{pb|At|2,38}}; {{pb|At|3,19}}).
Nel [[Nuovo Testamento]] e precisamente in {{pb|Ti|3,5}}, la conversione cristiana è descritta come "una palingenesi" cioè un "rinnovamento" che trasforma ontologicamente l'uomo per opera dello [[Spirito Santo]].
 
Cristo annuncia che la nuova [[creazione]] è spuntata nella storia, che è iniziata la nuova era preannunziata dal [[Profeta|profeti]]. Convertirsi è allora credere che la nuova umanità, non è più sogno o aspirazione, ma realtà già iniziata in lui anche se non ancora completa. Tutta l'esistenza di Cristo è caratterizzata da questo appello. Ricordiamo a questo proposito la pagina stupenda della conversione di Zaccheo ({{pb|Lc|19,1-10}}).
[[Giovanni Battista]] predica "un battesimo di conversione per il perdono dei peccati" ({{pb|Mc|1,4}}), ma Gesù annuncia la [[buona novella]] che "il regno di Dio e vicino" ({{pb|Mc|1,15}}). Gesù, cioè, ha proclamato la conversione come condizione indispensabile per accogliere il regno.
 
Nel [[Nuovo Testamento]] e precisamente in {{pb|TiTt|3,5}}, la conversione cristiana è descritta come "una [[palingenesi]]", cioè un "rinnovamento" che trasforma [[ontologia|ontologicamente]] l'uomo per opera dello [[Spirito Santo]].
Alle origini del cristianesimo il richiamo alla conversione era rivolto sia ai [[Giudeo|giudei]] che ai [[Pagano|pagani]] e il segno inconfondibile della conversione era il [[battesimo]] cristiano in cui veniva messo a morte "l’uomo vecchio" per rinascere e diventare "pietra viva" e appartenente al [[Corpo di Cristo]] ({{pb|Rm|6,6;7,4;8,13}}).
 
[[Giovanni Battista]] predica "un battesimo di conversione per il perdono dei peccati" ({{pb|Mc|1,4}}), ma Gesù annuncia la [[buona novellanotizia]] che "il [[regno di Dio]] eè vicino" ({{pb|Mc|1,15}}). Gesù, cioè, ha proclamato la conversione come condizione indispensabile per accogliere il regno.
In {{pb|At|2,37-39}}, il concetto di conversione è messo direttamente in rapporto con la presenza dello Spirito Santo. Dopo il discorso [[Pentecoste|pentecostale]] di Pietro, gli uditori chiedono a lui e agli altri [[Apostolo|apostoli]]che cosa dobbono fare, Pietro risponde di convertitevi e di battezzarsi nel Nome di Gesù Cristo per ottenere il perdono dei peccati e riceverete il dono dello Spirito Santo.
 
Alle origini del [[cristianesimo]] il richiamo alla conversione era rivolto sia ai [[Giudeo|giudei]] che ai [[Pagano|pagani]], e il segno inconfondibile della conversione era il [[battesimoBattesimo]] cristiano in cui veniva messo a morte "l’uomol'uomo vecchio" per rinascere e diventare "[[pietra|pietre]] vivavive" e appartenenteappartenere al [[Corpo di Cristo]] ({{pb|Rm|6,6;7,4;8,13}}).
== La conversione nella Chiesa==
 
In {{pb|At|2,37-39}}, il concetto di conversione è messo direttamente in rapporto con la presenza dello Spirito Santo. Dopo il discorso [[Pentecoste|pentecostale]] di Pietro, gli uditori chiedono a lui e agli altri [[Apostolo|apostoli]]che cosa dobbonodebbono fare,. Pietro risponde di convertitevi e di battezzarsi nel [[Nome]] di [[Gesù]] [[Cristo]] per ottenere il perdono dei peccati e riceveretericevere il dono dello Spirito Santo.
[[Immagine:Conversion of Paravas by Francis Xavier in 1542.jpg|thumb|250px|Conversione dei Paravas di Francis Xavier - 1542.]]
 
== La conversione nella Chiesa==
Oggi è più che mai necessaria ed urgente la conversione anche nella [[Chiesa]] di Cristo dove troppi [[Fedele|fedeli]] vivono mediocremente la loro vita aggiungendo alla fragilità umana colpe gravi.
 
[[Immagine:Conversion of Paravas by Francis Xavier in 1542.jpg|thumb|250px|Conversione dei Paravas di Francis Xavier, - [[1542.]]]]
Convertirsi significa dunque abbandonare la strada dell’errore, del peccato e decidersi per Dio, ritornando sulla strada della
[[ Verità]]; soprattutto significa "conversione a", come apertura alle nuove occasioni di [[Nuovi cieli!cieli nuovi]] e [[Nuova terra|terra nuova]].
 
Oggi è più che mai necessaria ed urgente la conversione anche nella [[Chiesa]] di Cristo dove troppi [[Fedele|fedeli]] vivono mediocremente la loro vita aggiungendo alla fragilità umana [[peccato grave|colpe gravi]].
Convertire il cuore non vuol dire liberarsi del male, ma affrontarlo in modo che la sventura sia o prevenuta o vinta con il bene: e se anche non si può sempre evitare le conseguenze del male, la conversione riporta sempre la[[ pace]] nell’[[anima]]. Dunque, la conversione a Dio è un atto di realismo non di moralismo.
 
Convertirsi significa dunque abbandonare la strada dell’errore,dell'errore e del peccato, e decidersi per Dio, ritornando sulla strada della [[Verità]]; soprattutto significa "conversione a", come apertura alle nuove occasioni di [[cielo|cieli]] nuovi e [[terra]] nuova.
Cristo annuncia che la nuova [[creazione]] è spuntata nella storia, che è iniziata la nuova era preannunziata dal [[Profeta|profeti]]. Convertirsi è allora credere che la nuova umanità, non è più sogno o aspirazione, ma realtà già iniziata in lui anche se non ancora completa. Tutta l'esistenza di Cristo è caratterizzata da questo appello. Ricordiamo a questo proposito la pagina stupenda della conversione di Zaccheo ({{pb|Lc|19,1-10}}).
 
Convertire il cuore non vuol dire liberarsi del [[male]], ma affrontarlo in modo che la sventura sia o prevenuta o vinta con il [[bene]]: e se anche non si può sempre evitare le conseguenze del male, la conversione riporta sempre la [[ pace]] nell’nell'[[anima]]. Dunque, la conversione a Dio è un atto di realismo non di [[moralismo]].
L'incontro con Gesù appare come il momento decisionale della conversione e quindi l'inizio di un nuovo cammino, di un [[Esodo|esodo]] che per l'uomo in Cristo è una realtà sempre in atto.
La conversione come "stato" permanente è un estenuante esercizio di liberazione e di distacco.
 
L'incontro con Gesù appare come il momento decisionale della conversione e quindi l'inizio di un nuovo cammino, di un [[Esodo|esodo]] che per l'uomo in Cristo è una realtà sempre in atto. La conversione come "stato" permanente è un estenuante esercizio di liberazione e di distacco.
Occorre lasciare alle nostre spalle umilianti vincoli, penosi condizionamenti, fatue illusioni, e protenderci in avanti per effettuare un necessario salto di qualità:
 
*dall'egoismo all'amore;
OccorreLa conversione cristiana di tutti i giorni è un lasciare alle nostreproprie spalle umilianti vincoli, penosi condizionamenti, fatue illusioni, e protendercicercare in avanti perdi effettuare un necessario salto di qualità:
*dall'uomo vecchio all'uomo nuovo;
* dall'[[egoismo]] all'[[amore]];
*dal negativo al positivo;
* dall'iouomo alvecchio tu diall'uomo Dio.nuovo;
* dal negativo al positivo;
* dall'accontentarsi della mediocrità al desiderio della [[santità]];
* dall'io al tu di Dio.
 
La conversione investe tutta la persona con un lento e progressivo passaggio:
* dal male al bene;
* dal bene al meglio;
* dal meglio all'ottimo.
 
== Bibliografia ==
 
*
Tutto questo non ieri né domani, ma oggi, perché è nell'oggi che noi agiamo.
A noi appartiene solo il momento presente perché il passato, anche prossimo, è affidato alla [[Misericordia Divina|misericordia di Dio]], mentre il futuro è ancora da venire, non è ancora.
 
== Voci correlate ==

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