Conversione: differenze tra le versioni

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È una trasformazione interiore in cui si passa da una situazione di lontananza o di indifferenza verso [[Dio]] ad una vita di unità ed amicizia con lui. Convertendosi, una persona compie, volontariamente e consapevolmente, un taglio netto con la sua vita passata sbagliata, e allontanandosi dal [[Maligno|male]] si rimette sulla strada di [[Dio]].
 
Alla luce del [[Vangelo]] è la totale [[consegna]] di se stessi a [[Gesù Cristo]], per essere posti da Lui, in Lui e come Lui nella relazione figliale[[figliolanza adottiva|filiale]] col [[Padre]]. Comporta un totale rinnovamento nella propria soggettività ed una ricostruzione di essa: crea un [[cuore]] nuovo.
 
La conversione comporta implicitamente una chiamata di Dio e nello stesso tempo la forza di volontà della persona e la promessa di aderire a questa chiamata, a questa [[vocazione]]. Dunque la conversione è sempre un atto libero, umano e nello stesso tempo un [[dono]] della [[Grazia di Dio]]; esige la dedizione a Dio ed esclude ogni vanto e merito personale ({{pb|1Cor|1,26-31}}).
 
== Nella Bibbia ==
 
In {{pb|At|2,37-39}}, il concetto di conversione è messo direttamente in rapporto con la presenza dello Spirito Santo. Dopo il discorso [[Pentecoste|pentecostale]] di Pietro, gli uditori chiedono a lui e agli altri [[Apostolo|apostoli]]che cosa debbono fare. Pietro risponde di convertitevi e di battezzarsi nel [[Nome]] di [[Gesù]] [[Cristo]] per ottenere il perdono dei peccati e ricevere il dono dello Spirito Santo.
 
La conversione esige la dedizione a Dio ed esclude ogni vanto e [[merito]] [[persona|personale]] ({{pb|1Cor|1,26-31}}).
 
== La conversione nella Chiesa==

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