Risurrezione dei morti: differenze tra le versioni

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===San Paolo===
L'espressione di Paolo, contenuta nella [[lettera ai Filippesi]] ({{pb|Fil|1,21-23}} unisce l'attesa della salvezza all'immortalità dell'anima. La morte è considerata un evento naturale e l'[[Apostolo]] attende la risurrezione come avvenimento generale, al [[ritorno del Signore]]. Ecco perchè Paolo definisce i morti "addormentati" ( {{pb|1Tes1Ts|4,13}} ).
 
La morte, dunque, ha un carattere provvisorio e il [[Redentore]] è morto per distruggerla. Nella risurrezione, come viene presentata da Paolo, l'attesa sperimenta una [[perfezione]] che negli altri autori non c'è.
 
Nella [[lettera ai Tessalonicesi]], ({{pb|Ts1Ts|4,17}} ) si legge che " prima verranno risuscitati coloro che sono morti in Crsito. Poi noi, i superstiti, andremo assieme a loro incontro al Signore".
 
Paolo pone la risurrezione di Cristo quale fondamento e garanzia della speranza cristiana della risurrezione. Con la sua vittoria sulla morte Cristo costituisce l'inizio, da intendersi non temporale, ma causale e soteriologico. Attraverso Cristo la giustizia e la vita -dice Paolo- vengono per tutti gli uomini.
 
 
 
 
 
 
Paolo pone la risurrezione di Cristo quale fondamento e garanzia della speranza cristiana della risurrezione. Con la sua vittoria sulla morte Cristo costituisce l'inizio, da intendersi non temporale, ma causale e soteriologico. Attraverso Cristo la giustizia e la vita -dice Paolo- vengono per tutti gli uomini. Infatti se siamo diventati con Lui una medesima pianta, per conformità alla sua morte, così lo saremo anche conformità alla sua risurrezione. << Mettere in nota cfr.{{pb|Rm|5,18}} e {{pb|Rm|6,5}} >>
 
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