San Giovanni Battista: differenze tra le versioni

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== Giovanni e il cristianesimo ==
[[Immagine:Dieric Bouts-Ecce Agnus Dei.jpg|thumb|left|300px|[[Dieric Bouts]], ''Ecce Agnus Dei'', [[1462]] -64. Il Battista indica Gesù come "Agnello di Dio" al giovane [[Giovanni1464]].)]]
 
Il legame tra Giovanni Battista e [[Gesù]] e i loro rispettivi seguaci non è di immediata comprensione. Le uniche fonti a disposizione sono i Vangeli ([[Giuseppe Flavio]] non li connette, per quanto accenni a entrambi), che sono però "di parte" (in quanto cristiani) e sembrano avere una visione eccessivamente irenica e accomodante, talvolta in contrasto con alcune indicazioni contenute nello stesso Nuovo Testamento.
 
In alcuni passi il Battista viene presentato come subordinato a Gesù e lo riconosce come "il più forte" annunciato. Questo è evidente in particolare in alcuni passi di Gv (il più tardo dei vangeli). In alcuni casi il narratore sottolinea esplicitamente questa subordinazione che relega Giovanni al ruolo di "testimone" o precursore di Gesù ({{pb|Gv|1,7-8.15}}). In altri passi il redattore descrive l'affermazione della subordinazione per bocca dello stesso Battista. Nell'episodio del cosiddetto "Ecce Agnus Dei", Giovanni indica ai suoi discepoli Gesù come colui che aveva annunciato, identificandolo con l'epiteto di "Agnello di Dio" ({{pb|Gv|1,29-37}}). In un secondo episodio ({{pb|Gv|3,22-30}}) il Battista si identifica come "l'amico dello sposo" contrapposto allo sposo, terminando con la frase "lui deve crescere e io invece diminuire", che sancisce la sua uscita di scena (Gv non racconta prigionia e morte). Il vangelo di Giovanni ({{passo biblico|Gv|1,37-51}}) collega questa subordinazione al fatto che alcuni dei discepoli di Giovanni lo abbandonarono per seguire Gesù, diventando suoi [[apostoli]]: [[Giovanni]], [[Andrea]], [[Pietro]], [[Filippo]], Natanaele (=[[Bartolomeo]]?).
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