Concilio di Trento: differenze tra le versioni

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Dopo il [[Concilio Lateranense V|Lateranense V]] continuano gli appelli ad un concilio. Lo stesso Lutero in più di una occasione si appellerà all’autorità di un concilio, nel [[1518]] ed ancora nel [[1520]] nell’opuscolo ''Alla nobiltà'': ''« Quando la necessità lo impone e il papa è causa di scandalo per la cristianità, chiunque si trovi in grado di farlo deve adoperarsi per la riunione di un vero concilio libero »''. Per il riformatore tedesco un concilio è ''libero'' quando è sottratto alla tutela del [[Papa]]. Questi continui appelli al concilio obbligheranno [[Papa Pio II]] ad emanare la bolla ''Exsecrabilis'' con la quale comminava la scomunica a chiunque osasse ancora appellarsi al concilio.
 
[[File:NiccolòDorigatti AperturaConcilioTrento.jpg|thumb|right|300px|Trento, [[Museo Diocesano Tridentino di Trento|Museo Diocesano Tridentino]], {{autore|Niccolò Dorigatti}}, ''Apertura del Concilio di Trento'' ([[1711]]), olio su tela]]
 
Ma ormai l’appello è lanciato: nella dieta imperiale di Norimberga ([[1523]]), cattolici e protestanti si trovano d’accordo nel reclamare un concilio ''"libero e cristiano riunito in terra tedesca"''; l’imperatore Carlo V appoggiò questa richiesta, vista come unico mezzo per ridare pace ed unità all’impero. Il concilio doveva essere:
* cristiano, ossia con la partecipazione anche dei laici;
* e in terra tedesca, luogo più sicuro dell’Italia.
 
[[File:NiccolòDorigatti AperturaConcilioTrento.jpg|thumb|right|300px|Trento, [[Museo Diocesano Tridentino di Trento|Museo Diocesano Tridentino]], {{autore|Niccolò Dorigatti}}, ''Apertura del Concilio di Trento'' ([[1711]]), olio su tela]]
 
I Papi si mostrarono incerti sul da farsi, più propensi ad un lavoro diplomatico che al concilio; scuse e pretesti si moltiplicarono così da mandare a monte l’iniziativa presa a Norimberga. Inoltre le ripetute guerre scoppiate tra gli Asburgo e la Francia (dal [[1521]] al [[1559]]) rendevano insicura la convocazione di un concilio. Le ragioni politiche infine vanificavano l’appello conciliare: il papa infatti, contro il concilio, aveva l’appoggio del re francese Francesco I, il quale però era in lotta con Carlo V, a cui d’altro canto, in quanto imperatore, spettava, assieme al papa, il compito di estirpare l’[[eresia]]. Un circolo vizioso sembrava impedire la riunione richiesta da più parti.
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