Vangelo: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
→‎I tre vangeli sinottici: wikificata sezione
(→‎Gli autori: wikificato sezione)
(→‎I tre vangeli sinottici: wikificata sezione)
== I tre vangeli sinottici ==
{{vedi anche|Vangeli sinottici}}
Dei quattro vangeli, tre presentano notevoli affinità (Marco, Matteo e Luca) e sono, pertanto, detti “sinottici” cioè simili. Possono essere letti anche affiancandoli in tre colonne e verificandone la similitudine tra loro (alcune versioni della [[Bibbia]], tra cui la ''“Bibbia di Gerusalemme”'' evidenziano il raffronto tra i vangeli con frequenti note per ogni brano che rimandano a brani paralleli o simili).
 
All’epoca di [[Sant’Agostino]] ([[IV secolo]] d.C.) si pensava che dipendessero l’uno dall’altro e il vangelo di Matteo era comunemente considerato il primo scritto, seguito da quelli di Marco e Luca. Invece, studi più recenti (dall’800 ad oggi) ritengono che il più antico sia il vangelo di Marco da cui hanno attinto Matteo e Luca: non è stato Marco ad “abbreviare” Matteo ma Matteo e Luca hanno ampliato lo scritto marciano.
 
=== La teoria delle due fonti nei vangeli sinottici ===
Per quanto riguarda le origini dei vangeli, nel secolo scorso ha assunto rilevanza la “teoria delle due fonti”, condivisa da alcuni studiosi: essa riconosce una fonte unica per tutti e tre, mentre esisterebbe una seconda fonte (cosiddetta ''“fonte Q”'' dal tedesco ''“Quelle”'') dalla quale hanno attinto Matteo e Luca nel redigere alcuni detti di Gesù non presenti in Marco. La tesi delle due fonti, comunque, non soddisfa tutti gli [[esegesi|esegeti]], per cui tuttora la questione rimane aperta. Inoltre, ognuno dei tre sinottici ha brani propri non presenti negli altri: la ''[[parabola del figliol prodigo]]'' (o ''del Padre misericordioso'') presente in [[Vangelo di Luca|Luca]] {{passo biblico|Lc|15,11-31}} non ha paralleli negli altri vangeli, così come il ''[[discorso della montagna]]'' in Matteo (capp.capitoli {{passo biblico|Mt|5-7}}) è riportato solo in parte da Luca mentre è completamente assente in Marco, se non in piccoli brani sparsi nell’intero testo.
 
Per quanto riguarda le origini dei vangeli, nel secolo scorso ha assunto rilevanza la “teoria delle due fonti”, condivisa da alcuni studiosi: essa riconosce una fonte unica per tutti e tre, mentre esisterebbe una seconda fonte (cosiddetta “fonte Q” dal tedesco “Quelle”) dalla quale hanno attinto Matteo e Luca nel redigere alcuni detti di Gesù non presenti in Marco. La tesi delle due fonti, comunque, non soddisfa tutti gli esegeti, per cui tuttora la questione rimane aperta. Inoltre, ognuno dei tre sinottici ha brani propri non presenti negli altri: la parabola del figliol prodigo (o del Padre misericordioso) presente in Luca 15,11-31 non ha paralleli negli altri vangeli, così come il discorso della montagna in Matteo (capp. 5-7) è riportato solo in parte da Luca mentre è completamente assente in Marco se non in piccoli brani sparsi nell’intero testo.
 
=== Il segreto messianico ===
Altro argomento che non ha riscontro nel quarto vangelo è il cosiddetto ''“segreto messianico”'': ogni qualvolta Gesù opera un [[miracolo]] o si manifesta nella sua [[divinità]] (episodio della [[Trasfigurazione capp.di Gesù|Trasfigurazione]] capitolo {{passo biblico|Mc|9}} di Marco e stesso capitolo {{passo biblico|Lc|9}} di Luca e cap.capitolo {{passo biblico|Mt|17}} di Matteo), impone ai miracolati o ai discepoli di non divulgare l’accaduto. In questo modo tutto il [[ministero]] terreno del Cristo viene visto come enigma che sarà decifrato solo dopo la Pasqua. Non è ancora chiaro perché gli autori abbiano insistito su questo aspetto, se sia stato solo uno schema teologico artificioso, una costruzione posteriore o il riflesso e l’espressione di un’unità [[cristologia]] originaria; probabilmente, la loro finalità era quella di dimostrare che tutta l’opera del Gesù terreno aveva senso solo se riletta alla luce della Risurrezione.
 
== Il quarto vangelo ==
1 207

contributi

Menu di navigazione