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Il regolamento non venne imposto dall’alto, ma fu scelto direttamente dai padri conciliari: avevano voto deliberativo tutti i vescovi e superiori presenti; fu concesso ai vescovi tedeschi di essere rappresentati da un legato, che però aveva solo voto consultivo; gli argomenti erano redatti da speciali congregazioni composte da teologi e canonisti; gli schemi erano poi esaminati dalle congregazioni generali ed approvati dalle congregazioni solenni; infine fu deciso che ogni decreto conciliare avesse una parte dogmatica ed una disciplinare.
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Per la carica di segretario del concilio, che fu creata per la prima volta in occasione del [[concilio Lateranense V]], si fecero da prima i nomi di umanisti come [[Ludovico Beccadelli]], [[Marcantonio Flaminio]] e [[Alvise Priuli]] ma vista la loro indisponibilità, nel corso del tempo le mansioni furono assolte dal [[Angelo Massarelli]]. Dopo tre mesi i legati avvertirono la necessità di un verbale ufficiale delle congregazioni generali, per cui, su proposta del card. [[Cristoforo Madruzzo]], il [[1° aprile]] [[1546]] il Massarelli fu nominato segretario del concilio.
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