Conversione: differenze tra le versioni

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Cristo annuncia che la nuova [[creazione]] è spuntata nella storia, che è iniziata la nuova era preannunziata dal [[Profeta|profeti]]. Convertirsi è allora credere che la nuova umanità, non è più sogno o aspirazione, ma realtà già iniziata in lui anche se non ancora completa. Tutta l'esistenza di Cristo è caratterizzata da questo appello. Ricordiamo a questo proposito la pagina stupenda della conversione di Zaccheo ({{pb|Lc|19,1-10}}).
 
Nel [[Nuovo Testamento]] e precisamente in {{pb|Tt|3,5}}, la conversione cristiana è descritta come "una [[palingenesi]]", cioè un "rinnovamento" che trasforma l'uomo [[ontologia|ontologicamente]] l(nel suo 'uomo'essere'') per opera dello [[Spirito Santo]].
 
[[Giovanni Battista]] predica "un battesimo di conversione per il perdono dei peccati" ({{pb|Mc|1,4}}), ma Gesù annuncia la [[buona notizia]] che "il [[regno di Dio]] è vicino" ({{pb|Mc|1,15}}). Gesù, cioè, ha proclamato la conversione come condizione indispensabile per accogliere il regno.
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