Concilio di Trento: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Il regolamento non venne imposto dall'alto, ma fu scelto direttamente dai padri conciliari: avevano voto deliberativo tutti i vescovi e superiori presenti; fu concesso ai vescovi tedeschi di essere rappresentati da un legato, che però aveva solo voto consultivo; gli argomenti erano redatti da speciali congregazioni composte da teologi e canonisti; gli schemi erano poi esaminati dalle congregazioni generali e approvati dalle congregazioni solenni; infine fu deciso che ogni decreto conciliare avesse una parte dogmatica e una disciplinare.
 
[[File:Concilio-trento-quadro.1200.jpg|300px|thumb|right|{{Autore|Ambito trentino}}, ''Concilio di Trento'' (seconda metà del [[XVI secolo]]), olio su tela; [[Trento]], Museo del Palazzo del Buonconsiglio: nell'opera [[Angelo Massarelli]] è raffigurato(identificato con il n. 19 mentre) è raffigurato, al centro, seduto davanti a un tavolo, al centro dell'immagine, nell'intento di verbalizzare le parole degli astanti]]
 
Per la carica di segretario del concilio, che fu creata per la prima volta in occasione del [[concilio Lateranense V]], si fecero da prima i nomi di umanisti come [[Ludovico Beccadelli]], [[Marcantonio Flaminio]] e [[Alvise Priuli]] ma vista la loro indisponibilità, nel corso del tempo le mansioni furono assolte dal [[Angelo Massarelli]]. Dopo tre mesi i legati avvertirono la necessità di un verbale ufficiale delle congregazioni generali, per cui, su proposta del card. [[Cristoforo Madruzzo]], il [[1º aprile]] [[1546]] il Massarelli fu nominato segretario del concilio.
140 116

contributi

Menu di navigazione