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Tali lettere, nei primi secoli della Chiesa, venivano inviate dai [[papa|sommi pontefici]] e dai [[primate|primati]] ai [[fedele|fedeli]] per consolidarli nella [[fede]]; per questo determinato fine ricevevano l'appellativo di ''Clericae''; in seguito, se venivano dirette a tutti i fedeli, si chiamavano ''cattoliche'', "''non quod de rebus ad catholicam Ecclesiam pertinentibus agerent, sed a voce καθόλος (universus) quod scilicet a universos Christi fideles dirigebantur''"<ref>{{autore|[[Eusebio di Cesarea]]}}, ''Historia ecclesiastica'', V, cap. 17.</ref> ("non perché trattassero di cose pertinenti la [[Chiesa Cattolica]], ma dal termine {{Traslittera|καθόλος|GrecoTr}} (tutto) poiché cioè erano dirette a tutti i [[fedele|fedeli]]"). Queste ultime poi avevano diverse forme, in base alle quali erano dette:
* ''denuntiativae'', se denunziavano a tutti i [[cristiano|cristiani]] il [[nome]] degli [[ereticoEresia|eretici]] e degli [[scomunica|scomunicati]];
* ''declarativae'', se oltre al nome degli eretici e al loro errore contenevano anche la [[professione di fede]];
* ''indicativae'', se, usate al tempo delle [[persecuzione|persecuzioni]], riportavano il nome dei [[martire|martiri]] perché fossero onorati dai fedeli: [[Eusebio di Cesarea|Eusebio]]<ref>''Historia Ecclesiastica'', IV, cap. 15.</ref> riporta quella della [[chiesa]] di [[Smirne]] sul [[martirio]] di [[San Policarpo]];
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