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Dormiva per strada, viveva di offerte anche se non chiedeva l'elemosina, donava ad altri poveri tutto quello che considerava superfluo. Si vestiva in maniera semplice, sulle spalle portava un sacco in cui aveva qualcosa da mangiare e le uniche cose che possedeva: un Vangelo, un [[breviario]], il libro [[Imitazione di Cristo]], alcuni altri libri di devozione spirituale e il [[crocifisso]] che portava al collo.
Il [[3 dicembre]] [[1770]] arrivò per la prima volta a [[Roma]] dove si fermò stabilmente dal [[1777]], si stabilì sotto un'arcata del [[Colosseo]]. In breve tempo la sua fama di uomo spirituale si diffuse nella città e i suoi consigli spirituali furono richiesti da nobili e [[Cardinale|cardinali]]. Un [[abate]] che gestiva un ospizio per vagabondi vicino alla [[
I romani lo conoscevano come "il [[pellegrino]] della [[Madonna]]", o "il povero delle [[Quarantore]]", o "il [[penitente]] del Colosseo". Lo si poteva incontrare nelle [[chiesa (edificio)|chiese]] dove si svolgevano le [[quarantore]].
Viste le condizioni di stenti in cui era vissuto, la sua salute peggiorò e il giorno di [[mercoledì santo]] del [[1783]], a soli 35 anni, si sentì male nella [[Chiesa di Santa Maria ai Monti (Roma)|Chiesa di Santa Maria ai Monti]], fu trasportato nel retrobottega di un macellaio di Via dei Serpenti dove nel pomeriggio morì.
I suoi funerali videro la presenza di un'enorme folla di ogni stato sociale. Tanta fu l'affluenza di folla che si recò a visitare le sue spoglie nella[[Chiesa di Santa Maria ai Monti
La sua fama di [[Santo|santità]] si diffuse rapidamente in tutta Europa tanto che il processo di [[Beato|beatificazione]] iniziò un anno dopo la sua [[morte]] e anche i suoi genitori furono chiamati a testimoniare.
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