Vangelo secondo Matteo: differenze tra le versioni

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== I destinatari del vangelo ==
Fin dall’iniziodall'inizio, il vangelo di Matteo si presenta come uno scritto in ambiente [[Giudei|giudaico]] e rivolto a un pubblico giudaico: la sua genealogia del Messia si ferma ad [[Abramo]], capostipite del popolo [[Ebrei|ebraico]], mentre quella di Luca arriva fino ad [[Adamo]], il primo uomo, dando così al messaggio del [[cristianesimo]] una dimensione universalistica che va oltre i confini di [[Israele]]. Come già detto, anche il primo grande discorso, quello delle beatitudini, accentua l’importanzal'importanza di Israele quale destinatario del messaggio evangelico.
 
Un antico testo di [[Papia]], [[vescovo]] di [[Gerapoli]] in Asia Minore ([[110]] o [[120]] d.C.) riferito dallo storico cristiano [[Eusebio di Cesarea]] ([[263]]-[[339]]), dice: “Matteo"Matteo ordinò i discorsi (''loghia'') in dialetto (''dialekto'') ebraico e ognuno li interpretò (''ermeneusen'') come poté". Anche se non tutti sono d’accordod'accordo su questa tradizione, va comunque citata perché sostiene che Matteo abbia scritto davvero il primo vangelo in [[Aramei|aramaico]], da cui Marco avrebbe tratto molti spunti per scrivere il suo, e sarebbe stato tradotto in [[Greci|greco]] dopo lo scritto marciano occupando, così, il secondo posto. Anche il sacerdote [[Origene]], secondo lo stesso Eusebio, riferisce che il primo vangelo si rivolgeva ai credenti venuti dal giudaismo. In effetti è considerato il “vangelo"vangelo [[Palestina|palestinese]]" per eccellenza.
 
== Aspetti peculiari ed originali ==
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