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== Storia ==
=== Età arcaica ===
Il latino arcaico, presente fino al [[III secolo a.C.]] ebbe una finalità quasi esclusivamente funzionale. Venne utilizzato per le iscrizioni, le dediche, le epigrafi funerarie o celebrative. È presente nei testi letterari più antichi di Livio Andronico, Nevio e Ennio e
=== Età imperiale ===
Fu nel I secolo a.C., con l'estensione della cittadinanza agli Italici e i cambiamenti sociali che ne derivarono, che il latino assurse a lingua letteraria. Sotto la spinta della filologia alessandrina e dei grammatici greci, si avviò un processo di regolarizzazione del latino. In questo tempo fiorirono i maggiori generi letterari latini:
▲Il latino è la lingua ufficiale della [[Chiesa Cattolica|Chiesa Cattolica Romana]], e della [[Città del Vaticano]]; la Chiesa Cattolica ha usato il latino come lingua liturgica fino al [[Concilio Vaticano II]]. Ad esso ha in seguito affiancato l’uso delle lingue moderne.
Il latino fu utilizzato per opere di carattere filosofico, politico, retorico,etico, didascalico,celebrativo, storico, geografico; non
▲Il latino arcaico, presente fino al [[III secolo a.C.]] ebbe una finalità quasi esclusivamente funzionale. Venne utilizzato per le iscrizioni, le dediche, le epigrafi funerarie o celebrative. È presente nei testi letterari più antichi di Livio Andronico, Nevio e Ennio e l’analisi linguistica dei frammenti delle opere mostra quanto il latino sia fuso con le lingue preesistenti e con il greco. Le commedie di Plauto,capolavoro dell’età arcaica, costituiscono anche la principale fonte da cui iniziare a considerare lo sviluppo assunto dalla lingua a partire dal II secolo a.C.
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▲Fu nel I secolo a.C., con l'estensione della cittadinanza agli Italici e i cambiamenti sociali che ne derivarono, che il latino assurse a lingua letteraria. Sotto la spinta della filologia alessandrina e dei grammatici greci, si avviò un processo di regolarizzazione del latino. In questo tempo fiorirono i maggiori generi letterari latini: l’epica, la poesia amorosa, l’elegia, la satira, l’epistolografia.
▲Il latino fu utilizzato per opere di carattere filosofico, politico, retorico,etico, didascalico,celebrativo, storico, geografico; non c’era, insomma, un settore della cultura che non trovasse nel latino la naturale lingua letteraria. Gli stessi imperatori coltivarono e promossero la cultura, accogliendo alle loro corti letterati e poeti, molti dei quali provenienti dalle province colonizzate. Sorsero circoli letterari a protezione degli scrittori e degli artisti che con le loro opere diffusero i valori della cultura classica latina.
Il latino raggiunse tutto il mondo allora conosciuto ed accolse al suo interno influssi e tendenze tipiche delle popolazioni con le quali venne in contatto. Quando in seguito alle numerose guerre e alla conseguente diminuzione di interesse per la cultura vennero meno i circoli letterari e la protezione dei politici, si accentuò la differenza tra la lingua parlata e quella scritta.
Le loro opere introducevano nel declino della cultura classica una ventata di novità. La buona novella annunciava la liberazione ai prigionieri, e la convinzione che anche lo schiavo è un fratello restituiva dignità alle masse schiacciate dal lavoro coatto.
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Con la caduta dell'impero romano, il latino venne ancora usato per secoli come lingua propria della cultura. Nelle cancellerie, nei documenti ufficiali delle corti,nelle università, nella curia romana, nella liturgia della Chiesa cattolica, nei libri destinati ad un pubblico colto, si adoperava la lingua latina; era per forza di cose un latino sempre più semplice nella sintassi e sempre più influenzato dagli idiomi e dai dialetti che si parlavano.
Il primo scrisse in latino un trattato sulla lingua volgare (de Vulgari eloquentia) e sulla politica (de Monarchia) ma scrisse in fiorentino colto la Vita Nova e la Commedia opere nelle quali raccontò il suo amore e le sue passioni. Il latino non era dunque più la lingua della comunicazione come era stata nel mondo romano. Con gli umanisti divenne oggetto di studi approfonditissimi che segnarono di fatto la nascita della disciplina chiamata filologia classica.
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In età moderna, il latino fu ancora usato come lingua della filosofia e della scienza, sia in Italia che all'estero. Copernico, Newton e Galileo la utilizzarono per le loro opere. Poeti importanti come Pascoli e Leopardi continuarono a comporre in latino. La cultura moderna si interessò di questa lingua valorizzandone gli aspetti letterari e artistici . La filologia classica e la filologia romanza permisero di studiare in modo sistematico le opere dell’antichità e di offrirle ad un pubblico sempre più vasto. Il latino è ancora oggi la [[Latino ecclesiastico|lingua ufficiale e della Chiesa Cattolica]] e dello Stato del Vaticano.▼
▲In età moderna, il latino fu ancora usato come lingua della filosofia e della scienza, sia in Italia che all'estero. Copernico, Newton e Galileo la utilizzarono per le loro opere. Poeti importanti come Pascoli e Leopardi continuarono a comporre in latino. La cultura moderna si interessò di questa lingua valorizzandone gli aspetti letterari e artistici . La filologia classica e la filologia romanza permisero di studiare in modo sistematico le opere
==Il latino lingua ufficiale della Chiesa==▼
Il '''latino''' è '''la lingua ufficiale della Chiesa Cattolica'''. Numerose sono le attestazioni che lo confermano nei documenti della [[Sede Apostolica]]. Nel secolo scorso l’ufficialità del latino si basava principalmente sulla plurisecolare [[Tradizione]] e di conseguenza i documenti che l’attestano sono piuttosto modesti.▼
A partire dal [[Concilio Vaticano II]], invece, tantissimi sono i testi del [[Magistero|Magistero Pontificio]] che definiscono con chiarezza che il latino è la lingua ufficiale della Chiesa. Nella [[Costituzione Apostolica]] ''Pastor Bonus'' pubblicata da [[Giovanni Paolo II]] nel [[1988]] si legge all’art.16:▼
▲Il
▲A partire dal [[Concilio Vaticano II]], invece, tantissimi sono i testi del [[Magistero|Magistero Pontificio]] che definiscono con chiarezza che il latino è la lingua ufficiale della Chiesa. Nella [[Costituzione Apostolica]] ''Pastor Bonus'' pubblicata da [[Giovanni Paolo II]] nel [[1988]] si legge
{{quote|Si può ricorrere alla Curia romana, oltre che nella lingua ufficiale latina, anche in tutte le lingue oggi più largamente conosciute.||''Romanam Curiam fas est adire, praeterquam officiali Latino sermone, cunctis etiam sermonibus hodie latius cognitis.''|lingua=la}}
[[Giovanni Paolo I]], nell'omelia pronunciata il [[3 settembre]] [[1978]] in occasione della sua elezione a [[Pontefice]], scrive ancora:
Prima di lui i suoi predecessori, [[papa Paolo VI]]<ref>AAS, LIX, [[1967]].</ref> e [[papa Giovanni XXIII]]<ref>Discorsi, II, [[1960]].</ref> definiscono nei loro scritti il latino come la lingua ufficiale della Chiesa.
Anche il ''[[
Il mensile ''[[Acta Apostolicae Sedis]]'' che in altre parole è il bollettino ufficiale dei documenti della [[Santa Sede]] ha il latino come lingua redazionale. Molti scritti del magistero pontificio fanno poi riferimento alle qualità artistico–espressive della [[lingua latina]] che hanno accompagnato la diffusione del cattolicesimo.
Il documento più recente in ordine cronologico, in cui è possibile ritrovare riferimenti alla preziosità linguistica del latino, è la lettera ''[[Motu proprio data Summorum Pontificum]]'' di [[Benedetto XVI]] del [[7 luglio]] [[2007]] in cui il pontefice afferma:
{{quote
L'ufficialità del latino riguarda esclusivamente il suo uso scritto, perché nella comunicazione orale è venuta meno.
Sebbene
In particolari situazioni ufficiali, le comunicazioni dei vari prelati con i loro vertici o con la Sede Apostolica avviene tuttavia in latino.
I caratteri della lingua latina che meglio la definiscono sono:
* l'universalità▼
* l'unità▼
▲*l'universalità
* l'imparzialità.▼
▲*l'unità
▲*l'imparzialità.
Benedetto XVI, in relazione al [[Catechismo della Chiesa Cattolica]], invita a presentare le preghiere della Tradizione anche nella [[lingua latina]]. Il loro apprendimento anche in questa lingua, scrive, faciliterà la preghiera comunitaria dei fedeli appartenenti a diverse culture.(Benedetto XVI, Insegnamenti, [[2005]] pp.283-287).
Proprio per il suo carattere universale il latino favorisce la sintesi del cattolicesimo e ne rinsalda i vincoli
== Note ==
<references />
== Voci correlate ==
* [[Corpus Inscriptionum Latinarum]]
* [[Locuzioni latine]]
* Yorick Gómez Gane, ''Pretiosus Thesausus. La lingua latina nella Chiesa oggi'', LEV, [[Roma]] [[2009]].
== Collegamenti esterni ==
* {{Lt}} [http://www.dizionario-latino.com/ Dizionario di latino]
[[Categoria:Lingue|Latina]]
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