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{{quote biblico con libro|Quanto poi a quel [[giorno]] o a quell'[[ora]], nessuno li conosce, neanche gli [[angelo|angeli]] nel [[cielo]], e neppure il [[Figlio di Dio|Figlio]], ma solo il [[Dio Padre|Padre]].|Mc|13,32}}
Tale testo divenne un'[[arma]] nelle mani di chi non ammetteva che il [[Cristo]] fosse veramente [[omoousios|uguale]] al Padre (
* Gesù, anche come uomo, non ignorava il giorno del [[giudizio universale|giudizio]], ma lo ignorava come inviato di Dio, poiché questo non faceva parte di quanto era stato inviato a [[rivelazione|rivelare]]<ref>Fra quanti sostengono questa posizione troviamo [[Sant'Ilario di Poitiers|Ilario]], [[Sant'Ambrogio|Ambrogio]], il [[San Giovanni Crisostomo|Crisostomo]], [[Sant'Agostino d'Ippona|Agostino]], [[Didimo il cieco|Didimo]], [[Sant'Epifanio|Epifanio]], [[San Basilio di Cesarea|Basilio di Cesarea]]. Nel [[Medioevo]] divenne opinione comune tra gli [[scolastica|scolastici]].</ref>.
* Gesù, in quanto uomo, non conosceva la data del giorno del giudizio, ma la conosceva in quanto Dio; dunque nel versetto in questione parlava di quello che ignorava in virtù della sua conoscenza umana<ref>Questa interpretazione è attestata in [[Sant'Ireneo di Lione|Ireneo]] e in [[San Gregorio Nisseno|Gregorio Nisseno]]. La maggior parte di pari però ammette entrambe le interpretazioni: [[Sant'Atanasio|Atanasio]], [[San Basilio|Basilio]], [[San Gregorio Nazianzeno|Gregorio Nazianzeno]].</ref>.
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