Autocoscienza di Gesù: differenze tra le versioni

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* Gesù, in quanto uomo, non conosceva la data del giorno del giudizio, ma la conosceva in quanto Dio; dunque nel versetto in questione parlava di quello che ignorava in virtù della sua conoscenza umana<ref>Questa interpretazione è attestata in [[Sant'Ireneo di Lione|Ireneo]] e in [[San Gregorio Nisseno|Gregorio Nisseno]]. La maggior parte di pari però ammette entrambe le interpretazioni: [[Sant'Atanasio|Atanasio]], [[San Basilio|Basilio]], [[San Gregorio Nazianzeno|Gregorio Nazianzeno]].</ref>.
 
È significativo notare che, in entrambe le interpretazioni, i ''Padri'' erano convinti che Gesù di Nazareth, il figlio di [[Maria]], aveva a sua disposizione sia la sua scienza umana di [[figlio dell'uomo]], sia la sua scienza divina di [[Figlio di Dio]]. E ciò per [[fedeltà]] ai dati evangelici. Se Gesù dice: "''Il Padre e io siamo una cosa sola''", i ''Padri'' sono convinti che Gesù non lo dice in quanto uomo, ma secondo la sua natura divina, come afferma chiaramente [[san Leone Magno|Papa Leone Magno]] nel suo celebre ''[[Tomo a Flaviano]]'' ([[449]]), che fu acclamato nel [[Concilio di Calcedonia]] del [[451]]<ref>[[DS]] 295.</ref>. Perciò una domanda del tipo "Gesù sapeva d'essere Dio" equivarrebbe alla domanda "Dio sapeva di essere Dio?"<ref>[[François Dreyfus]] ([[1986]]), p. 34.</ref>, che è priva di significato.
 
E difatti il primo documento del [[magistero]] che si occupa dell'autocoscienza di Gesù afferma:
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