Miguel da Silva

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Miguel da Silva
Cardinale
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battezzato
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D. Miguel da Silva (pormenor de Cristo em Casa de Marta, 1535-40, Gaspar Vaz - MNGV).png

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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita Évora
1480
Morte Roma
5 giugno 1556
Sepoltura Basilica di Santa Maria in Trastevere (Roma)
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Nominato vescovo 21 novembre 1526 da papa Clemente VII
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Creazione
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Creato
Cardinale in pectore
19 dicembre 1539 da Paolo III (vedi)
Pubblicato
Cardinale
2 dicembre 1541 da Paolo III (vedi)
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Cardinale per 14 anni, 6 mesi e 3 giorni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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al pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Cardinali creazioni
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Eventi
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Altre ricorrenze
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
Casa reale {{{casa reale}}}
Dinastia da Silva
Padre Diogo
Madre Maria de Ayala
Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione Cattolicesimo
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Collegamenti esterni
(EN) Scheda su gcatholic.org
(EN) Scheda su catholic-hierarchy.org
(EN) Scheda su Salvador Miranda
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Miguel da Silva, o Michele ma anche Michel o Sylva a volte anche di Silva o Silvio (Évora, 1480; † Roma, 5 giugno 1556), è stato un cardinale, vescovo, nobile, diplomatico e letterato portoghese.

Biografia

Nascita e Formazione

Miguel da Silva nacque nel 1480 a Évora in Portogallo. Secondo di sette figli del conte Diogo da Silva, primo conte di Portalegre, e Maria de Ayala. Di famiglia religiosa, era nipote di Santa Beatrice de Silva e Beato Amedeo da Silva O.F.M.[1]. Il suo cognome è indicato anche come Sylva e Silvio. Conosciuto in vita come Cardinal di Viseu.

Suo padre fu una figura di spicco alla corte del re Manuele I del Portogallo[2], il quale elargì per Miguel una borsa di studio che gli permise di recarsi nel 1500 all'Università di Parigi per studiare lettere e teologia. La sua formazione proseguì a Siena, Bologna e Roma, dove strinse stretti rapporti di amicizia con intellettuali di spicco come Girolamo Osorio[3], Paolo Giovio, Lilio Giraldi[4], Pietro Bembo e Jacopo Sadoleto. Scriveva molto bene sia in prosa, sia in versi, aveva una perfetta conoscenza del greco e del latino, della cultura classica ed era un illustre matematico.

Primi anni di vita

Da Roma si recò a Venezia per poi viaggiare nei principali paesi europei. Quando ritornò in Portogallo fu ammesso alla corte reale. Partecipò al Quinto Concilio Lateranense. Ambasciatore portoghese a Roma durante i pontificati dei papi Leone X, Adriano VI e Clemente VII. Questi papi più volte avrebbero voluto nominarlo cardinale, ma il re Giovanni III del Portogallo[5] si oppose sempre. Ritornò in Portogallo nel 1526 e il re lo nominò suo consigliere e segretario di corte. Amico personale del pittore Raffaello Sanzio[6] e Baldassarre Castiglione[7] gli dedicò il famoso trattato Il Cortegiano (Il Costesão)[9]. Papa Clemente VII gli offrì per due volte il cardinalato, ma il re del Portogallo si oppose fermamente alla promozione.

Non si dispongono informazioni sulla sua ordinazione presbiterale

Ministero episcopale

Fu nominato vescovo di Viseu il 21 novembre 1526 carica dalla quale si dimise il 22 aprile 1547, in favore del cardinale Alessandro Farnese, nipote di papa Paolo III. Fu consacrato alla fine del 1529, non si conosce il luogo e il consacratore. Nominato primo ministro, divenne Escrivão di Puridade[10]. Abate commendatario dei monasteri di Landim e di Santo Tirso. Preferiva vivere a Roma piuttosto che alla corte portoghese, e quando chiese al re il permesso di lasciare il regno per presenziare al Concilio di Trento, gli fu negato. Il vescovo ignorò il divieto reale e partì segretamente nel 1540 per l'Italia, dove rimase fino alla morte. Inviato dal papa alla Repubblica di Venezia.

Cardinalato

Creato cardinale nel concistoro del 19 dicembre 1539 e riservato in pectore a causa delle opposizioni del re Giovanni III[5], fu pubblicato nel concistoro del 2 dicembre 1541. Ricevette la berretta rossa e il titolo dei Santi XII Apostoli il 6 febbraio 1542.

Il re Giovanni III[5] fu molto scontento della promozione. Gli proibì di accettare la dignità, ma Silva rifiutò. Il re, quindi, privò il nuovo cardinale delle sue rendite ecclesiastiche in Portogallo. Il provvedimento fu preso il 3 gennaio 1542 con emissione di una pubblica sentenza. Gli revocò, inoltre, la nazionalità e vietò a tutti i cittadini portoghesi di scrivergli e trattare con lui.

Il 30 agosto 1542 Silva fu nominato Legato dell'imperatore Carlo V[11].

Il 5 ottobre 1543 optò per il titolo di Santa Prassede.

Il 9 gennaio 1545 fu nominato Legato nella Marca Anconitana e il 19 marzo 1545 fu nominato anche governatore di Fermo e legato a Venezia e a Bologna.

Si dimise dal governo della sede di Viseu il 22 aprile 1547. Dal 13 gennaio 1548 al 6 gennaio 1549 rivestì la carica di Camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali.

Il 20 maggio 1549 Paolo III lo nominò all'amministrazione della sede di Massa e Populonia.

Silva prese parte al conclave del 1549-1550 successivo alla morte di Paolo III, che iniziò il 29 novembre 1549 e si concluse il 7 febbraio 1550 con l'elezione del cardinale Giovanni Maria Ciocchi del Monte, che prese il nome pontificale di Giulio III. Il 27 giugno 1552 optò per il titolo di San Marcello, il 29 novembre 1553 per il titolo di San Pancrazio e l'11 dicembre 1553 per quello di Santa Maria in Trastevere.

Partecipò al Conclave dell'aprile 1555 che elesse il cardinale Marcello Cervini che prese il nome pontificale di Marcello II e a quello del maggio 1555 che elesse il cardinale Giampetro Carafa col nome pontificale di Paolo IV.

Morte

Morì a Roma il 5 giugno 1556 e fu sepolto nella sua sede titolare di Santa Maria in Trastevere.

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Viseu Successore: BishopCoA PioM.svg
João de Chaves, O.F.M. 21 novembre 1526-22 aprile 1547 Alessandro Farnese il Giovane
(amministratore apostolico)
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con
con
João de Chaves, O.F.M. {{{data}}} Alessandro Farnese il Giovane
(amministratore apostolico)
Predecessore: Cardinale presbitero dei Santi XII Apostoli Successore: CardinalCoA PioM.svg
Pedro Gómez Sarmiento de Villandrando 6 febbraio 1542-5 ottobre 1543 Durante Duranti I
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con
con
Pedro Gómez Sarmiento de Villandrando {{{data}}} Durante Duranti
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Prassede Successore: CardinalCoA PioM.svg
Giovanni Maria Ciocchi del Monte 5 ottobre 1543-27 giugno 1552 Cristoforo Guidalotti Ciocchi del Monte I
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con
con
Giovanni Maria Ciocchi del Monte {{{data}}} Cristoforo Guidalotti Ciocchi del Monte
Predecessore: Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore: Emblem Holy See.svg
Bartolomeo Guidiccioni 13 gennaio 1548-6 gennaio 1549 Giovanni Gerolamo Morone I
II
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con
con
Bartolomeo Guidiccioni {{{data}}} Giovanni Gerolamo Morone
Predecessore: Amministratore apostolico di Massa e Populonia Successore: BishopCoA PioM.svg
Bernardino Maffei
(vescovo)
20 maggio 1549-5 giugno 1556 Francesco Franchini
(vescovo)
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con
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Bernardino Maffei
(vescovo)
{{{data}}} Francesco Franchini
(vescovo)
Predecessore: Cardinale presbitero di San Marcello Successore: CardinalCoA PioM.svg
Marcello Crescenzi 27 giugno 1552-29 novembre 1553 Girolamo Verallo I
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Marcello Crescenzi {{{data}}} Girolamo Verallo
Predecessore: Cardinale presbitero di San Pancrazio fuori le mura Successore: CardinalCoA PioM.svg
Juan Álvarez de Toledo, O.P. 29 novembre - 11 dicembre 1553 Gianantonio Capizucchi I
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con
con
Juan Álvarez de Toledo, O.P. {{{data}}} Gianantonio Capizucchi
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere Successore: CardinalCoA PioM.svg
Juan Álvarez de Toledo, O.P. 11 dicembre 1553-5 giugno 1556 Giovanni Gerolamo Morone I
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con
con
Juan Álvarez de Toledo, O.P. {{{data}}} Giovanni Gerolamo Morone
Note
  1. Beato Amedeo da Silva, o Amedeo di Portogallo, al secolo João Mendes de Silva (1420 ca. – Milano, 10 agosto 1482), religioso portoghese che divenne prima un monaco, poi frate dell'Ordine francescano. In seguito divenne un riformatore di quell'ordine, fondando un ramo distinto dei Frati Minori che presero il nome di Amadeiti, soppressi da papa Pio V nel 1568 per unirli ai Frati minori osservanti (1568).
  2. Manuele d'Aviz, detto l'Avventuroso o il Fortunato (31 maggio 1469 – Lisbona, 13 dicembre 1521), duca di Beja e di Viseu, fu il quattordicesimo re del Portogallo e dell'Algarve
  3. Girolamo Osório da Fonseca (Lisbona, 1506 – Tavira, 20 agosto 1580), vescovo, teologo e storico portoghese. Jerónimo Osório su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 15-05-2024
  4. Lilio Gregorio Giraldi (Ferrara, 13 giugno 1479 – Ferrara, 2 febbraio 1552), umanista italiano.
  5. 5,0 5,1 5,2 Giovanni III d'Aviz, detto il Pio (Lisbona, 7 giugno 1502 – Lisbona, 11 giugno 1557), è stato il quindicesimo re del Portogallo e dell'Algarve.
  6. Raffaello Sanzio (Urbino, 28 marzo o 6 aprile 1483 – Roma, 6 aprile 1520), pittore e architetto italiano, fra i più celebri del Rinascimento.
  7. Baldassarre Castiglione, anche chiamato Baldassar e Baldesar (Casatico, 6 dicembre 1478 – Toledo, 8 febbraio 1529), umanista, letterato, diplomatico e militare italiano, al servizio dello Stato della Pontificio, del Marchesato di Mantova e del Ducato di Urbino.
  8. Elisabetta Gonzaga, duchessa di Urbino (Mantova, 9 febbraio 1471 – Ferrara, 28 gennaio 1526), era figlia di Federico I Gonzaga, marchese di Mantova, e di Margherita di Baviera. Era quindi sorella di Francesco II Gonzaga.
  9. Il Cortegiano o, più propriamente, Il libro del Cortegiano, è un trattato scritto da Baldassarre Castiglione tra il 1513 e il 1524 e pubblicato definitivamente nel 1528, poco prima della sua morte. Baldassare trasse l'ispirazione per il Cortigiano dalla sua esperienza come cortigiano della duchessa Elisabetta Gonzaga[8] alla corte di Urbino. Castiglione dedicò inizialmente Il Cortegiano ad Alfonso Ariosto, ma, poco prima della stampa, aggiunse una dedica a Miguel da Silva.
  10. Escrivão di Puridade era un funzionario di alto rango della Corona del Portogallo, durante il Medioevo e il Rinascimento. L'incarico fu creato nel XIII secolo. Inizialmente svolgeva un'attività di impiegato o segretario personale del re del Portogallo, con la responsabilità di occuparsi dei suoi documenti privati ​​e di questioni più private. In seguito assunse funzioni sempre più importanti.
  11. Carlo V d'Asburgo (Gand, 24 febbraio 1500 – Cuacos de Yuste, 21 settembre 1558), imperatore del Sacro Romano Impero Germanico e arciduca d'Austria dal 1519, re di Spagna (Castiglia e Aragona) dal 1516, e principe sovrano dei Paesi Bassi come duca di Borgogna dal 1506.
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