Discussione:Autocoscienza di Gesù

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Scienza divina di Cristo

Non mi sembra esatto quanto riportato a proposito della Scienza divina di Cristo secondo S. Tommaso: "Tommaso afferma che, se in Cristo non vi fosse altra conoscenza che la scienza propriamente divina, egli non potrebbe conoscere nulla assolutamente" Il testo latino di S. Tommaso a cui si riferisce la nota 23 dice invece (IIIª q. 9 a. 1 ad 1): "Ad primum ergo dicendum quod Christus cognovit omnia per scientiam divinam operatione increata, quae est ipsa Dei essentia, Dei enim intelligere est sua substantia, ut probatur in XII Metaphys. Unde hic actus non potuit esse animae humanae Christi, cum sit alterius naturae. Si igitur non fuisset in anima Christi alia scientia praeter divinam, nihil cognovisset. Et ita frustra fuisset assumpta, cum res sit propter suam operationem.". Il soggetto di "nihil cognovisset" non è Cristo ma la sua anima umana, che sarebbe stata inutile se Cristo avesse avuto solo la scienza divina e non quella sua propria. Quindi secondo Tommaso in Cristo la scienza dei beati, la scienza infusa e la scienza acquisita, che riguardano l'anima umana di Cristo si aggiungono alla scienza divina e ne sono potenziate, non la sostituiscono. Ritengo pertanto inesatto anche quanto scritto di seguito, che sembra ridurre la scienza di Cristo alla sola natura umana: "Infatti la conoscenza è un atto della Persona di Cristo, ma della Persona che agisce con le facoltà della sua natura. Ora, il Gesù dei Vangeli è apparso nella sua natura umana, e le sue parole erano il frutto di una intelligenza umana." La compresenza in Cristo delle conoscenze proprie alla due nature è ribadita da S. Tommaso nella soluzione delle altre difficoltà dell'art. 9: " [47261] IIIª q. 9 a. 1 ad 2 Ad secundum dicendum quod, si duo lumina accipiantur eiusdem ordinis, minus offuscatur per maius, sicut lumen solis offuscat lumen candelae, quorum utrumque accipitur in ordine illuminantis. Sed si accipiatur maius in ordine illuminantis et minus in ordine illuminati, minus lumen non offuscatur per maius, sed magis augetur, sicut lumen aeris per lumen solis. Et hoc modo lumen scientiae non offuscatur, sed clarescit in anima Christi per lumen scientiae divinae, quae est lux vera illuminans omnem hominem venientem in hunc mundum, ut dicitur Ioan. I.

[47262] IIIª q. 9 a. 1 ad 3 Ad tertium dicendum quod, ex parte unitorum, ponitur scientia in Christo et quantum ad naturam divinam et quantum ad humanam, ita quod per unionem, secundum quam est eadem hypostasis Dei et hominis, id quod est Dei attribuitur homini, et id quod est hominis attribuitur Deo, ut supra dictum est. Sed ex parte ipsius unionis non potest poni in Christo aliqua scientia. Nam unio illa est ad esse personale, scientia autem non convenit personae nisi ratione alicuius naturae."


{{ #SuggestionNotification: giannigodoli@alice.it }} Gianni Godoli (giannigodoli chiocciola alice punto it), 2014-01-29 18:06:49 GMT

divinitàdi Gesù

A me sembra che la vera grandezza di Gesù consista proprio nel fatto che, quando soffre nella crocifissione, Egli non è consapevole della sua Divinità. Diversamente il sacrificio avrebbe un valore minore- Ed è in questo senso - a me sembra - che Pascal affermava che la follia della croce è la più saggia di tutte le saggezze

{{ #SuggestionNotification: e.cola@libero.it }} Edoardo Cola (e punto cola chiocciola libero punto it), 2015-05-13 13:38:02 GMT