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È stato ordinato sacerdote il 26 giugno 1955 dall'allora Arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini, poi diventato papa Paolo VI. Ha svolto l'incarico di: Docente di filosofia nei seminari ambrosiani e di introduzione alla teologia all'Università Cattolica di Milano. Assistente diocesano della FUCI (universitari cattolici). Vicario episcopale per le Università di Milano. Assistente diocesano dei giuristi cattolici. Direttore di una rivista culturale del mondo cattolico italiano. Il 7 aprile 1983 fu eletto Vescovo di Carpi, ricevendo l'ordinazione episcopale il 29 maggio 1983, dal cardinale Sebastiano Baggio, essendo coconsacranti i vescovi Artemio Prati e Gilberto Baroni. Fu poi trasferito alla diocesi di Como il 31 gennaio 1989, facendo ingresso solenne il 19 marzo successivo. Rimase alla guida della diocesi lariana per quasi 18 anni, durante i quali, a causa delle dimensioni elevate e delle numerose parrocchie che la formano, riuscì a condurre e portare a termine solo una visita pastorale. Negli ultimi anni di governo, modificò alcuni ambiti all'interno della diocesi. Fu membro della Commissione Episcopale per la Dottrina delle fede e la catechesi, e della Commissione Episcopale per la Cultura e la Scuola. Unico vescovo italiano a far parte del Comitato chiamato a redigere il Catechismo della Chiesa Cattolica, collaborava con l'Osservatore Romano, Il Giorno ed altri periodici e riviste teologiche italiane ed internazionali. Amico del professore comasco Gianfranco Miglio, del quale è stato collega presso l'Università Cattolica del capoluogo lombardo, ha preso in più occasioni le difese delle tradizioni e delle identità locali del suo territorio e dell'Italia in genere – posizione confermata anche dall'amicizia con Umberto Bossi e dalla vicinanza con alcune tesi politiche sostenute dalla Lega Nord. Ha conferito l'ordinazione episcopale a Franco Festorazzi, Dante Lafranconi e Oscar Cantoni. L'accusa di favoreggiamento [modifica] Il 13 maggio 2008 Mons. Maggiolini è stato indagato dalla Procura della Repubblica di Como per favoreggiamento nei confronti di don Mauro Stefanoni, ex parroco di Laglio e Brienno indagato con l’accusa di violenze sessuali ai danni di un ragazzino con problemi psichici, quattordicenne all’epoca dei fatti, evento che non fu però mai dimostrato.[1] Secondo l’ipotesi accusatoria, nel novembre 2004 il Vescovo avrebbe messo in guardia delle indagini il parroco, dandogli così la possibilità di “mantenere un comportamento tale da sviare le indagini”. Mons. Maggiolini che già a suo tempo emise un duro comunicato stampa a difesa di don Mauro, si avvalse della facoltà di non rispondere davanti al pubblico ministero Maria Vittoria Isella.[2]. L'accusa rimase comunque solo aleatoria e nessuno ha potuto portare concretezza a tali ipotesi stante la sua intervenuta morte che sospese le indagini. Le dimissioni e la morte [modifica] Da tempo malato, ha lasciato il governo pastorale della Diocesi di Como per raggiunti limiti di età il 2 dicembre 2006 rimanendone amministratore apostolico sino al 27 gennaio 2007. Costretto a spostarsi su di una sedia a rotelle, svolse sino all'ultimo l'incarico di confessore presso il Duomo di Como. È deceduto l'11 novembre 2008 a 77 anni, presso l'Ospedale Valduce di Como, dove era ricoverato da poco più di un mese.
mons. Alessandro Maggiolini
Nato a Bareggio (MI) il 15 luglio 1931, è stato ordinato sacerdote il 26 giugno 1955 da Giovanni Battista Montini, Arcivescovo di Milano poi diventato papa Paolo VI. Ha svolto l'incarico di Docente di filosofia nei seminari ambrosiani e di introduzione alla teologia all'Università Cattolica di Milano. Assistente diocesano della FUCI (universitari cattolici), Vicario episcopale per le Università di Milano, Assistente diocesano dei giuristi cattolici, Direttore di una rivista culturale del mondo cattolico italiano ("Rivista del Clero"). Il 7 aprile 1983 fu eletto Vescovo di Carpi, ricevendo l'ordinazione episcopale il 29 maggio 1983, dal cardinale Sebastiano Baggio. Fu poi trasferito alla diocesi di Como il 31 gennaio 1989, facendo ingresso solenne il 19 marzo successivo. Rimase alla guida della diocesi lariana per quasi 18 anni, durante i quali, a causa delle dimensioni elevate e delle numerose parrocchie che la formano, riuscì a condurre e portare a termine solo una visita pastorale. Negli ultimi anni di governo, modificò alcuni ambiti all'interno della diocesi. Fu membro della Commissione Episcopale per la Dottrina delle fede e la catechesi, e della Commissione Episcopale per la Cultura e la Scuola. Unico vescovo italiano a far parte del Comitato chiamato a redigere il Catechismo della Chiesa Cattolica, collaborava con l'Osservatore Romano, Il Giorno ed altri periodici e riviste teologiche italiane ed internazionali. Amico del professore comasco Gianfranco Miglio, del quale è stato collega presso l'Università Cattolica del capoluogo lombardo, ha preso in più occasioni le difese delle tradizioni e delle identità locali del suo territorio e dell'Italia in genere – posizione confermata anche dall'amicizia con Umberto Bossi e dalla vicinanza con alcune tesi politiche sostenute dalla Lega Nord. Ha conferito l'ordinazione episcopale a Franco Festorazzi, Dante Lafranconi e Oscar Cantoni. L'accusa di favoreggiamento [modifica] Il 13 maggio 2008 Mons. Maggiolini è stato indagato dalla Procura della Repubblica di Como per favoreggiamento nei confronti di don Mauro Stefanoni, ex parroco di Laglio e Brienno indagato con l’accusa di violenze sessuali ai danni di un ragazzino con problemi psichici, quattordicenne all’epoca dei fatti, evento che non fu però mai dimostrato.[1] Secondo l’ipotesi accusatoria, nel novembre 2004 il Vescovo avrebbe messo in guardia delle indagini il parroco, dandogli così la possibilità di “mantenere un comportamento tale da sviare le indagini”. Mons. Maggiolini che già a suo tempo emise un duro comunicato stampa a difesa di don Mauro, si avvalse della facoltà di non rispondere davanti al pubblico ministero Maria Vittoria Isella.[2]. L'accusa rimase comunque solo aleatoria e nessuno ha potuto portare concretezza a tali ipotesi stante la sua intervenuta morte che sospese le indagini. Le dimissioni e la morte [modifica] Da tempo malato, ha lasciato il governo pastorale della Diocesi di Como per raggiunti limiti di età il 2 dicembre 2006 rimanendone amministratore apostolico sino al 27 gennaio 2007. Costretto a spostarsi su di una sedia a rotelle, svolse sino all'ultimo l'incarico di confessore presso il Duomo di Como. È deceduto l'11 novembre 2008 a 77 anni, presso l'Ospedale Valduce di Como, dove era ricoverato da poco più di un mese.