Guerra del Sonderbund
La Guerra del Sonderbund fu una guerra civile scoppiata in Svizzera nel 1847 tra i cantoni liberali a maggioranza riformata e i cantoni cattolici con governi conservatori.
Le origini
Le riforme costituzionali cantonali introdotte nel 1830-1831, finalizzate a creare un ordinamento statale fondato sulla libertà e l'uguaglianza, crearono una nuova polarizzazione, a cui si sovrapposero progressivamente contrasti confessionali, tra liberali[1] e radicali[2] da un lato e conservatori[3] dall'altro, che caratterizzò la vita politica della Svizzera fino al XX secolo inoltrato. In questo periodo undici cantoni si dotarono di un regime rappresentativo liberale. Nelle battaglie costituzionali successive, la revisione del Patto federale del 1815 tornò in primo piano.
A Lucerna, dopo la svolta conservatrice democratica del 1841, i sostenitori di Josef Leu[4] ottennero il richiamo dei gesuiti. I liberali radicali sfruttarono questa decisione sul piano propagandistico e ne fecero una questione di portata nazionale. Le ostilità culminarono nelle due spedizioni dei Corpi franchi[5] del 1844 e nel 1845: con l'assassinio di Josef Leu, i sette cantoni cattolici conservatori di Lucerna, Uri, Svitto, Untervaldo, Zugo, Friburgo e Vallese, si unirono in un patto difensivo, inizialmente segreto, che si proponeva in primo luogo di salvaguardare la religione cattolica e la sovranità cantonale ed erano contrari all'espulsione dei gesuiti dai loro territori. I cantoni liberali vi videro una alleanza separata, un vero Stato nello Stato, detta in tedesco Sonderbund (Lega separata). La maggioranza radicale della Dieta Federale dichiarò disciolto il Sonderbund nel 1847 e ciò portò alla guerra civile.
L'esercito confederale, forte di circa centomila uomini fu messo sotto la guida del generale, riformato ginevrino di orientamento conservatore moderato, Guillaume-Henri Dufour.[6] Quello del Sonderbund, che ebbe il sostegno di tutti gli stati europei, tranne la Gran Bretagna, riunì circa 50.000 soldati, sotto la guida del riformato del canton Grigioni, Johann-Ulrich von Salis-Soglio.[7]
Il conflitto
Il confronto si esaurì nel mese di novembre 1847 con brevi e quasi incruenti scontri. Il divario di forze in campo, il completo isolamento geografico dei sette cantoni cattolici e la decisione di questi di non far intervenire nella guerra forze straniere, permisero, anche grazie all'atteggiamento conciliante del vittorioso generale Dufor, una rapida fine delle ostilità.
Conseguenze
Nel 1848 una nuova costituzione pose termine alla grande indipendenza di cui godevano i cantoni trasformando la Svizzera in uno stato federale. La Compagnia di Gesù fu bandita dalla Svizzera, bando rimasto in vigore fino al 1973, fu proibito l'insediamento di nuovi ordini religiosi. In molti cantoni elvetici proseguì l'incameramento dei beni degli ordini religiosi e le relazioni diplomatiche con la Santa Sede si incrinarono. Per un ventennio le relazioni diplomatiche furono rette da un incaricato d'affari, ma dal 1873 al 1920 furono interrotte completamente.
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