Purgatorio: differenze tra le versioni

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La concezione della [[morte]] nell'[[Antico Testamento]] è, nei testi più antichi, quella degli [[inferi]] (''sheol''): uno stato di vita informe, grigia, senza gioia e senza sbocco<ref>Cfr. {{pb|Gen|42,38;44,31}}; {{pb|Nm|16,33}}; {{pb|1Sam|2,6}}; {{pb|1Re|2,9}}; {{pb|Tb|3,10}}; {{pb|Gb|7,9;11,8}}; {{pb|Sal|6,6;9,18;17,6;29,4;48,15}}; ecc.</ref>.
 
=== EpocaL'epoca maccabaica ===
 
È solo nei libri più recenti che si fa strada l'idea della [[risurrezione dei morti]], certamente sotto l'influsso della [[cultura]] [[ellenismo|greca]] ({{pb|2Mac|7,9.14.23.29}}; ma cfr. anche {{pb|Is|26,19}}).
=== Le definizioni dei Concili ===
 
InLa mododottrina [[dogmacattolicesimo|dogmaticocattolica]], del purgatorio ha ricevuto la dottrinasua delforma Purgatoriodefinitiva vennein definitanei daldue Concili che intendevano promuovere l'unione con le Chiese orientali: quello di [[Concilio di Lione|Lione]] del [[1274]], dae quello di [[concilio di Firenze|quello di Firenze]] del [[1438]]. e infine ribadita nelIl [[Concilio di Trento]], nelriprese e riformulò la dottrina in occasione delle dispute con i [[1563protestantesimo|movimenti riformatori]].
 
Per comprendere la dottrina proposta dalla Chiesa cattolica nei tre Concili menzionati, occorre tener presente anzitutto che l'espressione "purgatorio" è estranea ai testi dottrinali ufficiali. Essi evitano l'immagine del [[fuoco]], e parlano semplicemente di ''poenae purgatoriae seu catharteriae'' ("pene purgatorie")<ref>[[Concilio di Lione]], ''Professio fidei Michaelis Palaeologi imperatoris'': [[DS]] 856; cfr. [[Concilio di Firenze]], ''Decretum pro Graecis'', DS 1304.</ref>, oppure anche di ''purgatorium''<ref>[[Concilio di Trento]], ''Decretum de iustificatione'', can. 30, [[DS]] 1580; ''Decretum de purgatorio'', DS 1820.</ref>, solitamente tradotto con "luogo di purificazione".
== Approfondimento teologico ==
 
La [[Chiesa Orientale]] non aveva però accompagnato la teologia occidentale in questo suo cammino di approfondimento circa il destino dell'uomo nell'al di là. Essa si conservò fedele all'idea dello "stadio intermedio" raggiunta da [[Giovanni Crisostomo]] (+[[407]]), motivo per cui nei tentativi di unione compiuti a [[Lione]] e a [[Ferrara]]-[[Firenze]]<ref>''Atto d'Unione per i Greci'', [[6 luglio]] [[1439]].</ref>, la dottrina del purgatorio divenne un punto controverso.
La dottrina afferma che coloro che muoiono nella Grazia di Dio, senza però essersi completamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la [[santità]] necessaria per entrare nella gioia del Cielo. Tale purificazione consiste nelle medesime, dolorose pene [[Inferno|infernali]], con la differenza che le pene del Purgatorio hanno un termine (al contrario di quelle infernali, che sono eterne), e inoltre sono stemperate dalla luce della [[Speranza]] Divina che scende dal Paradiso. Per questo, le anime del Purgatorio sono in perenne e continua [[preghiera]], che li aiuta a sostenere la pena della purificazione.
 
Nelle loro affermazioni sull'argomento, ognuno dei tre Concili in questione compie una rilettura del precedente e si tiene, nella sua formulazione, più semplice e conciso. La formula più sintetica risulta quella di Trento:
 
{{quote|Illuminata dallo [[Spirito Santo]], attingendo dalla [[Sacra Scrittura]] e dall'antica [[tradizione]] dei [[Padri della Chiesa|Padri]], la [[Chiesa Cattolica]] ha insegnato nei sacri Concili e in ultimo in questa assemblea plenaria: esiste un "luogo di purificazione" (''purgatorium'') e le [[anima|anime]] ivi trattenute trovano aiuto nelle [[intercessione|intercessioni]] dei credenti, ma soprattutto nel [[sacrificio]] dell'[[altare]] a [[Dio]] accetto.|''Decretum de purgatorio'', [[DS]] 1820}}
 
Il Concilio di Trento vi aggiunge inoltre un'esplicita esortazione ai [[vescovo|Vescovi]] a opporsi energicamente a ogni cavillosità, curiosità e [[superstizione]]: la protesta dei riformatori contro la prassi corrente e i suoi abusi viene accolta e tradotta in un mandato di riforma.
 
La divergenza era tuttavia diversa da quella che emerse in seguito nella disputa con i riformatori, un secolo dopo, a Trento: i riformatori vedono nella "Messa funebre" un attacco contro l'efficacia espiatoria universale della [[morte di Cristo|morte]] in [[croce]] del [[Cristo]]<ref>Cfr. ''[[Confessio Augustana]]'' XXIV.</ref>. D'altronde, pure la loro dottrina della giustificazione non lasciava spazio all'espiazione nell'al di là.
 
== Approfondimento teologico ==
 
Nella dottrina del purgatorio che venne definita dai [[concilio|concili]] la [[Chiesa]] ha conservato qualcosa dell'idea dello ''[[stadio intermedio]]'': sebbene con la [[morte]] la [[vita]] dell'[[uomo]] è decisa in modo definitivo e irrevocabile<ref>[[papa Benedetto XII|Benedetto XII]], [[Costituzione|Cost.]] ''[[Benedictus Deus]]'', [[DS]] 1000</ref>, l'uomo non raggiunge necessariamente subito il destino definitivo; può anche essere che la scelta di fondo d'un uomo sia in certo qual modo coperta da scelte secondarie e debba essere, per modo di dire, ancora tratta alla [[luce]]: è questo lo ''stadio intermedio'', che nella tradizione occidentale è definito "purgatorio".
La Chiesa chiama Purgatorio questa purificazione finale degli eletti, che, dunque, è tutt'altra cosa dalla pena eterna dei dannati (cioè l'Inferno), che morirono da peccatori (come le anime del Purgatorio) e anche fuori della Grazia divina.
 
In [[suffragio]] dei defunti la Chiesa raccomanda ai viventi la [[preghiera]], la [[celebrazione]] di [[messa|Sante Messe]] per loro e la pratica delle [[indulgenza|indulgenze]]. Infatti, tali preghiere dei vivi in favore dei morti muovono la [[misericordia]] di Dio, ripagando dunque la Giustizia e diminuendo cosi il tempo di permanenza delle anime nel Purgatorio.
 
=== Aspetto cristologico ===
Il ''purgatorio'' può uscire dall'immagine arcaico-giudaica e divenire un concetto specificamente cristiano solo se lo si intende nel senso [[cristologia|cristologico]]: il [[Signore]] stesso è il fuoco giudicante, che trasforma l'uomo e lo rende conforme (cfr. {{pb|Rm|8,29}}) al suo [[corpo di Cristo|Corpo]] [[gloria|glorificato]] (cfr. {{pb|Fil|3,21}}). La forza trasformante del Signore scioglie e fonde col suo fuoco le catene del cuore dell'uomo e lo rimodella affinché diventi idoneo a essere inserito nell'organismo vivente del suo Corpo.
 
Il ''purgatorio'' assume il suo autentico significato cristiano solo se si stacca dall'immagine arcaico-giudaica della pena del [[fuoco]] e viene compreso in senso [[cristologia|cristologico]]: il [[Signore]] stesso è il fuoco giudicante, che trasforma l'uomo e lo rende conforme (cfr. {{pb|Rm|8,29}}) al suo [[corpo di Cristo|Corpo]] [[gloria|glorificato]] (cfr. {{pb|Fil|3,21}}). La forza trasformante del Signore scioglie e fonde col suo fuoco le catene del [[cuore]] dell'uomo, e lo rimodella affinché diventi idoneo a essere inserito nell'organismo vivente del suo [[Corpo di Cristo|Corpo]]<ref>Ratzinger (''op. cit.'', ([[1979]]), p. 238) analizza anche l'asserzione di [[Joachim Gnilka]], che, riferendosi al passo di {{pb|1Cor|3,11-15}}, afferma che a contatto con il fuoco gli uomini verrebbero salvati ''a stento''. Tale affermazione è di tipo mitico se non ci dice nulla circa l'uomo stesso, circa la sua ricerca personale della salvezza<ref>[[Joseph Ratzinger]] ([[1979]]), p. 238.</ref>; l'affermazione non può essere intesa che in riferimento alla difficoltà del suo [[cuore]] di poca [[fede]] di avvicinarsi al fuoco del Signore che lo libererà da se stesso e lo purificherà perché possa ascendere a lui.</ref>.
 
=== Il senso della preghiera per i defunti ===
Durante il concilio di Firenze, in risposta al passo biblico {{pb|1Cor|3,11-15}} succitato che i vescovi delle chiese occidentali adducevano a sostegno della esistenza del Purgatorio, gli esponenti ortodossi obiettarono:
 
{{quote|"L'Apostolo divide tutto ciò che è costruito sul fondamento proposto ([[Gesù]] [[Cristo]]) in due parti, ma non suggerisce mai una terza parte come fosse una fase intermedia. [..] La vostra dottrina avrebbe forse qualche fondamento se (l'[[San Paolo Apostolo|Apostolo]]) dividesse le azioni cattive in due generi: un genere purificabile da [[Dio]] e l'altro degno della [[inferno|punizione eterna]]. Ma egli non ha fatto tale divisione. [..] Attribuendo al fuoco il potere di distruggere tutte le azioni cattive, ma non chi le fa è evidente che [[san Paolo]] non parla del fuoco del purgatorio, che, come pare dalla vostra opinione, non concerne tutte le azioni cattive, ma solo i piccoli peccati. |''Peri tou katharteriou pyros hihlion hen'',. in[[Nilo NILIdi ARCHIEP. THESSALON.Tessalonica]], ''De primatu Papae'', edit. SalmasiiSalmasio, Hanov.Hanover [[1603]]}}
 
=== Protestantesimo ===
 
Le Chiese [[Protestantesimo|protestanti]] generalmente rifiutano del tutto la dottrina del Purgatorio basandosi sulle posizioni del loro fondatore. [[Martin Lutero]], infatti, aveva considerato "apocrifi" tutti quei testi sacri che andavano contro le sue [[95 tesi]]: fra di essi, per la loro importanza riguardo alla dottrina delle indulgenza, c'era proprio il Secondo libro dei Maccabei. Rifiutando in blocco la [[Tradizione]] della Chiesa, inoltre, non considerano le affermazioni dei Padri della Chiesa a supporto dell'esistenza del Purgatorio.
 
[[Martin Lutero]], infatti, aveva considerato "apocrifi" tutti quei testi sacri che andavano contro le sue [[95 tesi]]: fra di essi, per la loro importanza riguardo alla dottrina delle indulgenza, c'era proprio il [[Secondo libro dei Maccabei]]. Aveva inoltre rifiutato in blocco la [[Tradizione]] della [[Chiesa]], e quindi tutte le affermazioni dei Padri della Chiesa a supporto della dottrina del Purgatorio.
 
== Prefigurazioni nel mondo pagano ==

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