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Il [[Concilio di Trento]] cerca di assumere una posizione intermedia fra la sovraccentuazione pelagiana della volontà libera e la sovraccentuazione [[protestantesimo|protestante]] della grazia. Così nei confronti del pelagianesirno sottolinea la necessità, il carattere preveniente e la gratuità della grazia nel processo salvifico<ref>''DS'' 1525-1526, 1532, 1551-1553.</ref>. D'altro lato respinge la posizione di [[Lutero]], secondo cui la [[volontà]] libera dell'uomo sarebbe stata completamente estinta dal peccato di Adamo e sarebbe solo un [[nome]] senza contenuto, così come la volontà umana sarebbe del tutto inattiva e passiva nell'evento [[Salvezza|salvifico]]<ref>''DS'' 1554-1555.</ref>. Inoltre, sempre contro Lutero, dichiara, circa l'essenza della grazia, che questa non è solo il favore di Dio, ma una realtà infusa dallo [[Spirito Santo]] e interiormente inerente all'uomo<ref>''DS'' 1561.</ref>.
<!-- ******** Dal lessico di teologia sistematica▼
== Il pensiero dei Riformatori ==
* la grazia non può essere ridotta alla [[giustificazione]] individuale, ma va considerata anche nel suo riferimento [[Chiesa|ecclesiologico]] e [[società|sociale]];
* essa non esclude la [[libertà]] umana, ma la libera affinché possa svolgere un'attività inclusiva.
▲<!-- ******** Dal lessico di teologia sistematica
Sistematizzazione
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