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Questo piccolo libro di '''Giona''' differisce da tutti gli altri libri [[profeti minori|profetici]].
È unicamente un racconto: narra la storia di un [[profeta]] disobbediente che vuole dapprima sottrarsi alla sua [[profezia|missione]] e che poi si lamenta con [[Dio]] del successo inatteso della sua [[predicazione]]. L’eroe a cui è attribuita questa avventura venata di umorismo è un profeta contemporaneo di [[Geroboamo II]], menzionato in [[Secondo libro dei Re|2 Re]] {{passo biblico|2Re|14,25}}. Ma il libro non si presenta come suo: effettivamente non può essere opera sua. La
Questa data tardiva deve già mettere in guardia contro un’interpretazione storica. Essa è scartata anche da altri argomenti: Dio può cambiare i cuori, ma l’improvvisa [[conversione]] al Dio di [[Israele]] del re di Ninive e di tutto il suo popolo avrebbe lasciato tracce nei documenti [[Assiria|assiri]] e nella [[Bibbia]]. Dio è anche il signore delle leggi della natura, ma i prodigi sono qui accumulati come
Il libro è destinato a piacere e anche a istruire: è un racconto didattico. Il suo insegnamento segna uno dei vertici dell’[[Antico Testamento]]. Rompendo con una interpretazione stretta della profezia, afferma che le minacce, anche le più categoriche, sono l’espressione di una volontà [[misericordia|misericordiosa]] di Dio, il quale non attende che la manifestazione del [[pentimento]] per accordare il suo [[perdono]]. Se l’[[oracolo]] di Giona non si realizza, è perché realmente i decreti di distruzione sono sempre condizionali. Ciò che Dio vuole è la conversione: la missione del profeta è dunque perfettamente riuscita (cf. [[Geremia|Ger]] {{passo biblico|Ger|18,7-8}}).
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