Altare della reposizione: differenze tra le versioni

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Al terminata della [[Messa nella Cena del Signore]] si lascia sull'[[altare]] la [[pisside]] con l'Eucaristia per la [[Comunione eucaristica|Comunione]] del giorno seguente. Dopo aver recitato l'orazione finale, il [[sacerdote]], [[in ginocchio]], incensa il Santissimo Sacramento; quindi, indossato il [[velo omerale]], prende la pisside e la ricopre con il velo.
 
Si forma allora la [[processione]]<ref>La [[processione]] di traslazione del Santissimo Sacramento all'<nowiki />''Altare della Reposizione'' ricorda l'uscita di [[Gesù]] dal [[Cenacolo]] verso la [[solitudine]] del [[Monte degli Ulivi]], dove egli fu [[tradimento di Giuda|tradito]] da [[Giuda]]; ha quindi in sé un aspetto oscuro e triste ([[Ufficio delle Celebrazioni LIturgiche del Sommo Pontefice]], ''Il [[sacerdote]] nella [[Celebrazione eucaristica]] del [[Corpus Domini]]'', [[8 giugno]] [[2010]], ''[http://www.vatican.va/news_services/liturgy/details/ns_lit_doc_20100608_sac-corpus-domini_it.html on line]'').</ref> che, attraverso la [[chiesa (edificio)|chiesa]], accompagna il Santissimo Sacramento al luogo della reposizione, preparato in una [[cappella]] "convenientemente ornata"<ref>[[Messale Romano]], ''Rito del Giovedì Santo'', n. 16.</ref>. La processione è aperta dal [[crocifero]], e si portano le [[candela|candele]] accese e l'[[incenso]]. Durante la processione si [[canto|canta]] l'[[inno]] ''[[Pange lingua]]''<ref>Non si effettuano però le due ultime due strofe.</ref> o un altro canto adatto.
 
Giunta la processione al luogo della reposizione, il [[sacerdote]] depone la pisside e incensa il Santissimo Sacramento, mentre si canta il ''[[Tantum ergo sacramentum]]''; chiude poi il [[tabernacolo]] o la custodia della reposizione. Si ferma alcuni istanti in silenzio, quindi, con i [[ministro|ministri]] si alza, [[genuflessione|genuflette]] e ritorna in [[sacrestia]].

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