Ore canoniche: differenze tra le versioni

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Nel periodo successivo al Concilio di Trento il breviario romano divenne il libro di uso generale per l'ufficio divino nell'intera chiesa latina. La revisone del breviario (assieme a quella del messale) venne demandata ai papi poiché il concilio non fece in tempo ad occuparsene competamente. Si riaffermò l'obbligo per i chierici ed i religiosi di pregare l'intero ufficio giornalmente a nome della chiesa. Gli ordini religiosi tradizionali mantenevano l'obbligo del coro, cioè l'ufficio veniva cantato da monaci e frati riuniti, oppure dai canonici delle cattedrali e collegiate, a cui assistevano anche i fedeli. Una eccezione fu costituita dal nuovo ordine religioso fondato nel XVI secolo, i [[gesuiti]], che non avevano più l'obbligo del coro.
 
=== Le riforme precedenti il Concilio Vaticano II ===
Altri papi operarono in seguito periodiche revisioni del breviario tridentino. Il primo fu [[papa Pio V]] nel 1568. Altre edizioni furono pubblicate da Sisto V, Clemente VIII, Urbano VIII, Clemente XI ed altri. Un'importante revisione fu fatta nel 1911 durante il papato di Pio X, con la quale fu ripristinato l'uso di recitare tutti i 150 salmi ogni settimana e furono eliminate alcune ripetizioni. Papa Pio XII fece un'ulteriore riforma del breviario, con l'utilizzo di nuove traduzioni per i salmi e con l'istituzione di una commissione per lo studio della revisione del breviario e la consultazione dei vescovi sulla proposta. Acnhe Giovanni XXIII si occupò della questione, che venne infine trattata al [[Concilio Vaticano II]]
 
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