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I biblisti e gli ebraisti riportano almeno un paio di specifici motivi per pensare alla figura di Giacobbe e al suo rapporto col divino come emblema d'una tipologia spirituale del tutto particolare, all'interno d'una tripartizione che chiama in causa anche i primi due patriarchi ebrei.
{{Quote|Un allievo chiese al Maestro: "Perché è detto ''Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe'' ({{pb|Es|3,6}})
{{quote|Nella [[Tradizione#Giudaismo|tradizione ebraica]], le tre preghiere [quotidiane] vengono assegnate ciascuna ad uno dei tre Patriarchi. La preghiera della sera (''<nowiki>'</nowiki>aravît'') si considera istituita da Giacobbe, [...] perché si dice: ''Si incontrò con il Luogo e vi passò la notte, poiché il sole era tramontato'' ({{pb|Gn|28,11}}).|[[Alberto Mello]], ''Abramo, l'uomo del mattino'', in ''Il tempo'', ''PSV-parole spirito e vita'' 36 (2/1997), p. 37}}
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