Riduzione: differenze tra le versioni

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== Interpretazioni dell'esperienza delle riduzioni ==
 
Considerate come un impero teocratico e schiavista dagli illuministi<ref>{{Quote|Voltaire (...) faceva dire a Candido: "É cosa ammirevole quel governo. Il reame ha più di trecento leghe di diametro, è diviso in trenta province e Los Padres possiedono tutto e il popolo nulla: capolavoro della ragione e della giustizia. A parer mio questi Padres sono cosa assolutamente divina: lì fanno guerra al re di Spagna e al re di Portogallo e in Europa li confessano; lì uccidono gli spagnoli e a Madrid li mandano in cielo: questo m'incanta". E insinuava che l'Ordine si fosse molto arricchito con le riduzioni, contrapponendo a questa evangelizzazione dettata da interesse e da sottile calcolo politico dei gesuiti quella del tutto disinteressata, pura e santa dei quaccheri a vantaggio degli indigeni del Nord America. Accuse che saranno ribadite anche da Benedetto Croce, che parlerà di preteso comunismo campanelliano.|Alessandro Scurani, ''Le "riduzioni": una pagina di storia missionaria'', in ''Civiltà cattolica'' 138(1987)134}} </ref> o come un'utopia comunista dai marxisti<ref>L'opera di Clovis Lugon, ''La république communiste chrétienne des Guarani'', Paris 1949, tradotta in italiano nel [[1976]] con il titolo ''La Repubblica Guaranica dei gesuiti (1610-1768)'', mostrò come lo spirito missionario cristiano avesse generato una costellazione di comunità comuniste, e che dunque l'ideologia marxistica non era l'unica a cui un programma di collettivizzazione integrale dell'economia poteva coerentemente ispirarsi. Padre Giuseppe De Rosa nella prefazione all'edizione italiana sostiene che {{Quote|parlare di comunismo o socialismo cristiano come regola di vita delle ''Reducciones'' significa imporre schemi culturali del secolo XX ad una realtà totalmente diversa dalla nostra: lo scopo dei Gesuiti non sarebbe stato quello di stabilire un "comunismo cristiano", senza diritto di proprietà, ma di legare i Guarani, cacciatori nomadi, alla terra. (...) solo più tardi si sarebbe posto il problema della proprietà privata.|Giuseppe De Rosa, ''Prefazione'', in Clovis Lugon, ''La Repubblica Guaranica dei gesuiti (1610-1768)'', Roma 1976, 9-10.}}</ref> o dai teologi della liberazione, le riduzioni sono interpretate dalla storiografia attuale come il risultato di un lungo processo di evangelizzazione attenta alla inculturazione piuttosto che come l'applicazione di un modello teorico.
 
Nella storia delle interpretazioni dell'esperienza delle riduzioni, notevole influsso ebbe l'opera di Ludovico Antonio Muratori intitolata ''Il cristianesimo felice nelle missioni de' padri della Compagnia di Gesù nel Paraguai'', del [[1743]]<ref>Cfr. l'elenco delle edizioni e delle traduzioni di questo testo a [http://www.centrostudimuratoriani.it/muratori/cristianesimo-felice/ questo indirizzo]; cfr. pure Francesco Guardiani, ''La modernità dei gesuiti nel'' Cristianesimo felice ''del Muratori'', 2007: [https://tspace.library.utoronto.ca/bitstream/1807/10183/1/La%20%20modernit%C3%A0%20dei%20gesuiti%20nel%20Cristianesimo%20felice%20del%20Murat%20ori%20-%20online.pdf articolo pubblicato online].
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