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Nell'[[Antico Testamento]] l'unzione veniva conferita a persone che dovevano rivestire ruoli particolari come il re, il [[profeta]], il sacerdote; in particolare, con l'unzione di [[Saul]] questo gesto veniva ad indicare la [[consacrazione]] di un re. Con l'esilio [[Babilonia|babilonese]] (587-538 a.C.) venne ad instaurarsi la speranza in [[Israele]] di un Messia Re che [[Dio]] avrebbe mandato definitivamente negli ultimi tempi a risollevare le sorti di Israele, Messia che il [[cristianesimo]] identifica con Cristo, della stirpe di
[[Gesù]], di fatto, si qualifica Messia ma non già secondo le aspettative della sua contemporaneità, nella quale particolari tendenze nazionalistiche mettevano in risalto la necessità di un Messia politico in grado di liberare Israele dal dominio dell'impero Romano (una di queste classi era formata dagli [[Zeloti]]): piuttosto le attese messianiche si compiono in lui attraverso la [[Passione]] e la [[crocifissione|morte]] di croce che sono tappe necessarie alla [[resurrezione]] per la [[salvezza]] dell'uomo.
Un messianismo insomma di sottomisione e di abbassamento che culminerà tuttavia con l'innalzamento di cui al [[Salmo]] {{passo biblico|Salmo|110}}.
[[Categoria: Bibbia]]
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