Messia

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Maestranze bizantine, Gesù Cristo pantocratore (metà del XII secolo), mosaico; Cefalù, Cattedrale del SS. Salvatore, abside

La parola Messia è un termine di derivazione ebraica (משיח, mashiach) che significa "unto" e corrisponde al greco "Cristos".

Nell'Antico Testamento l'unzione veniva conferita a persone che dovevano rivestire ruoli particolari come il re, il profeta, il sacerdote; in particolare, con l'unzione di Saul questo gesto veniva a indicare la consacrazione di un re. Con l'esilio babilonese (587 - 538 a.C.) venne a instaurarsi la speranza in Israele di un Messia Re che Dio avrebbe mandato definitivamente negli ultimi tempi a risollevare le sorti di Israele, Messia che il cristianesimo identifica con Cristo, della stirpe di Davide, secondo le antiche promesse.

Gesù, di fatto, si qualifica Messia, ma non già secondo le aspettative della sua contemporaneità, nella quale particolari tendenze nazionalistiche mettevano in risalto la necessità di un Messia politico in grado di liberare Israele dal dominio dell'impero Romano (una di queste classi era formata dagli Zeloti), piuttosto le attese messianiche si compiono in lui attraverso la Passione e la morte di croce che sono tappe necessarie alla risurrezione per la salvezza dell'uomo.

Un messianismo insomma di sottomissione e di abbassamento che culminerà tuttavia con l'innalzamento di cui al Salmo 109.

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