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Durante l'esilio, Dante fu ospite di diverse corti e famiglie della [[Romagna]], fra cui gli [[Ordelaffi]], signori ghibellini di [[Forlì]], dove probabilmente si trovava quando l'imperatore [[Enrico VII di Lussemburgo]] entrò in Italia. Qui è possibile che abbia conosciuto le opere del famoso pensatore ebreo [[Hillel ben Samuel da Verona]], che era da poco morto, dopo aver trascorso a Forlì gli ultimi anni della sua vita.
Dopo
Dopo la prima esperienza forlivese, Dante si spostò in varie corti d'italia, fra cui [[Verona]].Ma infine, stanco e deluso, tornò a [[Forlì]]
Dante terminò le sue peregrinazioni a [[Ravenna]], dove trovò asilo presso la corte di [[Guido Novello da Polenta]], signore della città,<ref>Sembra su diretto consiglio della moglie Caterina.</ref> tuttavia i rapporti con Verona non cessarono, come testimoniato dalla sua presenza nella città veneta il [[20 gennaio]] [[1320]], per discutere la ''[[Quaestio de aqua et terra]]'', ultima sua opera latina.
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