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Bertrand non era né italiano, né un cardinale, e la sua elezione può essere considerata un scelta in direzione della neutralità. Il cronista dell'epoca Giovanni Villani riportò una voce secondo la quale egli si era legato a re Filippo IV di Francia con un accordo formale fatto prima della sua elezione a St. Jean d'Angély in Saintonge. È comunque probabile che il futuro papa gettò così le basi per la sua elezione. A [[Bordeaux]], Bertrand ricevette la notifica formale della sua elezione e venne pressato perché si recasse in [[Italia]]; ma egli scelse invece [[Lione]] come luogo della sua incoronazione, che si svolse il [[13 novembre]] [[1305]] e venne celebrata con magnificenza alla presenza di Filippo. Tra i suoi primi atti ci fu la nomina di nove cardinali francesi.
All'inizio del [[1306]], Clemente
Il [[13 ottobre]] [[1307]]
Nel [[1309]], l'intera corte papale si spostò da [[Poitiers]] (dove era rimasta per quattro anni) ad [[Avignone]], che all'epoca non era parte della Francia, ma un feudo imperiale retto dal re di [[Sicilia]]. Il trasferimento della sede del papato ad Avignone venne all'epoca motivata dagli apologeti francesi con i tumulti di Roma, dove il dissenso tra gli aristocratici romani e le loro bande armate aveva raggiunto l'apice e la chiesa di [[San Giovanni in Laterano]] era stata distrutta da un incendio. Si dimostrò invece il precursore del lungo papato avignonese, la cosiddetta "[[Cattività avignonese|cattività avignonese]]", come la definirono i contemporanei.
Nel frattempo, i legati di Filippo fecero pressione per riaprire le accuse di eresia mosse da Guillaume de Nogaret contro [[Bonifacio VIII]], che erano circolate nella guerra di pamphlet sviluppatasi attorno alla ''Unam sanctam''. Clemente dovette cedere alle pressioni per questo processo straordinario, iniziato il [[2 febbraio]] [[1309]] ad Avignone e trascinatosi per due anni. Nel documento che chiamava i testimoni, Clemente espresse il suo personale convincimento che Bonifacio fosse innocente e, allo stesso tempo, la sua determinazione a soddisfare il re. Alla fine, nel febbraio [[1311]], il re scrisse a Clemente lasciando il processo al futuro [[Concilio di Vienne]]. Da parte sua Clemente assolse tutti quelli che avevano preso parte al rapimento di Bonifacio ad [[Anagni]].
Nel perseguimento dei desideri del re, Clemente convocò il [[Concilio di Vienne]] del [[1311]], il quale stabilì che i templari non erano colpevoli di eresia. Il Papa ad ogni modo abolì l'ordine, in quanto godeva di cattiva reputazione e aveva perso la sua utilità come banchiere pontificio e protettore dei pellegrini ad Oriente. Le proprietà francesi dell'ordine vennero concesse ai [[Cavalieri Ospitalieri]], ma in realtà Filippo IV le tenne per sé fino alla sua morte, ed espropriò inoltre anche le banche dei Templari.
Messe da parte le accuse di [[eresia]] e [[Sodoma|sodomia]], la colpevolezza o l'innocenza dei templari è uno dei problemi storici più difficili, in parte a causa dell'atmosfera di isteria che si era costruita nelle generazioni precedenti, del linguaggio intemperato e delle stravaganti accuse scambiate tra governanti temporali e [[clero]], e in parte perché l'argomento è stato
Il pontificato di Clemente fu anche un periodo disastroso per l'Italia. Gli [[Stato Pontificio|stati pontifici]] vennero affidati
A [[Ferrara]], le armate pontificie si scontrarono con [[Venezia]]. Quando la [[scomunica]] e l'[[interdetto]] non produssero l'effetto atteso, Clemente proclamò una [[crociata]] contro i Veneziani, il che è sintomatico di quanto fosse ormai
Altri incidenti degni di nota del
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