Ubertino da Casale: differenze tra le versioni

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Fu fatto passare nell'ordine [[Benedettini|benedettino]] dal papa [[Giovanni XXII]] (1317) per l'ostilità di molti del suo ordine, e l'impossibilità di una sua permanenza nello stesso; egli, comunque continuò nella difesa degli Spirituali: nel 1321 ad Avignone diede il suo parere sulla questione della [[Povertà|povertà]] di [[Cristo]] e degli [[Apostoli|apostoli]] : la ''Magna disceptatio de paupertate'' (la grande discussione sulla povertà).
 
Accusato di [[Eresia|eresia]], fuggì da Avignone nel 1325. Da questa data, attestata da un atto di papa [[Giovanni XXII]] si perdono le sue tracce<ref>Non è sicura la sua permanenza nella corte di Ludovico il Bavaro, asserita da Albertino Mussato ma negata da {{autore|Marino Damiata}}, op. cit.}}</ref>.
 
L'''Arbor vitae crucifixae Jesu'', è una delle opere maggiori dell'[[Escatologia|escatologismo]] medievale.
<references/>
{{Sezione accessoria|Fonti}}
* {{autore|Ubertino da Casale}}, ''Arbor vitae crucifixae Jesu'' (a cura di {{autore|Marino Damiata}}), in ''Mistici francescani'', vol. II, [[Editrici Francescane]], [[Milano]] [[1997]], pp. 589-673 (con bibliografia delle opere di Ubertino da casaleCasale)
{{Sezione accessoria|Bibliografia}}
*{{autore|Domenico Alfonsi}}, ''La figlia dell'estasi. Biografia spirituale della beata Angela da Foligno'', [[Edizioni Messaggero]] [[Padova]] [[1995]] (Profilo biografico di Ubertino da Casale, ivi, pp. 181-182).
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