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L'''Arbor vitae crucifixae Jesu'' (''L'albero della vita crocifissa di Gesù''), è una delle opere maggiori dell'[[Escatologia|escatologismo]] medievale.
Egli terminò la sua opera più importante e fortunata, in appena nove mesi,o forse meno, nel
In essa presentò una lettura [[Apocalisse|apocalittica]] della [[Storia della Chiesa|storia della Chiesa]] con un linguaggio alquanto aspro e partigiano. In questa opera si riscontrano echi abbastanza trasparenti dell'insegnamento di varie mistiche del centro Italia da lui conosciute e frequentate, soprattutto la [[Beata Angela da Foligno|beata Angela da Foligno]]. Tante cose apparentano la mistica folignate a Ubertino, ma se la prima entra nel mistero divino a vele spiegate, Ubertino sembra restare sulla soglia.
I primi libri, sui quali tornerà poi san [[Bernardino da Siena]], sono di particolare importanza per la [[Cristologia|cristologia]] e la [[Mariologia|mariologia]] di stampo francescano. Sono ricchi di insegnamenti per la [[Storia della spiritualità|storia della spiritualità]].
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