Viaggio dei Magi (Benozzo Gozzoli): differenze tra le versioni

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Il [[6 luglio]] [[1439]], i fiorentini per quanto abituati a cerimonie fastose, poterono assistere al corteo al seguito dell'imperatore, del [[patriarca]] e del [[papa]], che per le vie della città s’incamminava verso la [[Duomo di Firenze|Cattedrale di Santa Maria del Fiore]] con una sfilata simbolica che ricordava quella dei [[Magi]].
 
Il ''[[Viaggio dei Magi (Benozzo Gozzoli)|Viaggio dei Magi]]'' venuti dai confini più lontani della terra per portare i loro doni al [[Gesù|Bambino]], era stata immaginata da [[Benozzo Gozzoli]] come un lento e sontuoso percorso attraverso il paesaggio toscano. Siamo nella residenza della più importante famiglia fiorentina, sovrana di fatto se non ancora di diritto, della città e della repubblica. I Medici con le loro riconoscibili fisionomie partecipano al corteo. Anch’essi, come i [[Magi]], vogliono offrire la loro [[devozione]] ed i loro doni a [[Gesù|Gesù Bambino]], così come offrono ordine, prosperità e pace alla città di cui si sentono e sono in effetti, i legittimi rappresentanti. I dipinti murali di [[Benozzo Gozzoli]] sono quanto di più lussuoso si può immaginare per l’epoca. Sfilano di fronte allo spettatore la ricchezza, il potere e la gloria di questo mondo; ma la meta del percorso è la [[nascita di Gesù]] raffigurata nell’opera che [[Filippo Lippi]] dipinse per l’[[altare]] della [[cappella]] e che oggi è sostituita da una modesta copia coeva, attribuita allo pseudo-Pier Francesco Fiorentino.
 
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