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Se l'ira di [[Dio]] è riservata ai [[peccatore|peccatori]] ostinati, la conversione permette loro di sfuggirvi.
 
Già nell'[[Antico Testamento]] i [[sacrificio|sacrifici]] di [[espiazione]] esprimono il [[pentimento]] del [[conversione|convertito]]; il [[sangue]] delle vittime, raccolto nei calici d’aspersioned'aspersione ({{pb|Num|4,14}}), veniva versato sull'[[altare]] e sul [[popolo d'Israele|popolo]]; si rinnovava così l'alleanza tra il popolo purificato e [[YHWH]] (cfr. {{Pb|Es|24,6-8}}).
 
Tali riti prefiguravano il sacrificio in cui l'offerta del sangue di [[Cristo]] doveva realizzare l’espiazionel'espiazione perfetta e l'[[nuova alleanza|alleanza eterna]] con Dio. Questo sacrificio è il calice che il [[Dio Padre|Padre]] dà da bere al suo [[Figlio di Dio|figlio]] [[Gesù]] ({{pb|Gv|18,11}}); questi l'accetta con [[obbedienza]] filiale per [[salvezza|salvare]] gli uomini, e lo beve [[ringraziamento|rendendo grazie]] al Padre in nome di tutti coloro che salva ({{pb|Mc|10,39}}; {{pb|Mt|26,27-28.39-42}}; {{pb|Lc|22,17-20}}; {{pb|1Cor|11,25}}).
 
Ormai questo calice è il calice della salvezza ({{pb|Sal|116,13}}): esso viene offerto a tutti gli uomini, affinché comunichino con il sangue di Cristo fino a che egli [[ritorno di Cristo|ritorni]], e [[benedizione|benedicano]] per sempre il Padre che darà loro da bere alla mensa del suo Figlio nel [[Regno di Dio|regno]] ({{pb|1Cor|10,16}}; {{pb|Lc|22,30}}).
* ''Calice del [[diacono]] Orso'' ([[VI secolo]]), in argento, proveniente dalla Parrocchia di Lamon, il più antico conosciuto in Occidente, conservato presso il [[Museo Diocesano d'Arte Sacra di Feltre]].
* ''Calici del Tesoro di [[Canoscio]]'', composto di 25 oggetti di [[suppellettile liturgica]] (piatti, patene, calici e una [[pisside]]), databile al [[VI secolo]], rinvenuto nel [[1935]] presso i ruderi dell'antico [[Santuario]] di Canoscio, conservato presso il [[Museo Diocesano del Duomo di Città di Castello]].
* ''Calici del Tesoro di Galognano'' ([[VI secolo]]): si tratta di un raro [[corredo eucaristico]] in argento, ritrovato nel [[1963]] in località Pian dei Campi, formato da quattro [[calice|calici]], una [[patena]] e un [[cucchiaio eucaristico]], che costituisce la testimonianza di una comunità [[cristiano|cristiana]] d’etniad'etnia ostrogota legata alla Chiesa di Sant'Andrea a Galognano, conservato presso il [[Museo Civico e Diocesano d'Arte Sacra di Colle di Val d'Elsa]].
 
Il ''[[Liber Pontificalis]]'' cita molti esempi di calice sotto la duplice terminologia di ''calices'' e ''scyphi'', relativi alle diverse funzioni di vasi per la consacrazione del vino, per la distribuzione dell'[[Eucarestia]] o anche semplici arredi santuari votivi.
Dopo il [[Mille]], in seguito alla semplificazione del rito e al graduale disuso della somministrazione del vino ai fedeli, la forma del calice divenne più essenziale, raggiungendo la definitiva morfologia caratterizzata da tre elementi (coppa, fusto e base) verso la fine del XIII secolo.
 
I calici del periodo romanico si presentano a coppa larga e poco profonda, quasi semisferica, poggiante direttamente sul nodo in cui s’innestavas'innestava la base a campanula rovesciata. In età gotica la forma del calice si allungò, la coppa divenne meno ampia, mentre il fusto è arricchito da decorazioni di tipo architettonico, con nodo poligonale, poggiava sul piede polilobo con nielli e smalti; questo stile proseguì fino al [[XV secolo]].
 
=== Epoca moderna e contemporanea ===
Nel [[XVI secolo]] si affermò una tipologia più semplice, con coppa svasata, fusto ovoidale e base circolare, secondo proporzioni che si mantennero fino al [[XIX secolo]]. La decorazione si stabilizzò su modelli decorativi tardo rinascimentali (fregi fitomorfi, volute, cartigli, medaglioni, ecc.) cui si aggiunsero in seguito i simboli della Passione.
 
Nel [[XIX secolo]], il calice presenta linee generalmente ulteriormente semplificate con elementi decorativi neogotici o barocchi, col predominio d’elementid'elementi decorativi simbolici che ricordano l'[[Eucaristia]] o la [[Passione]].
 
== Tipologie particolari ==
* ''Calice ansato''<ref>{{ICCD|{{PAGENAME}}/Ansato}}</ref>: è un calice di grandi dimensioni, fornito di manici ad anse, già documentato nel [[VI secolo]], ebbe la massima diffusione in età carolingia.
 
* ''Calice con campanelli''<ref>{{ICCD|{{PAGENAME}}/Campanelli}}</ref>: calice decorato con campanelli pendenti dalla coppa o dal sottocoppa, caratteristico d’areed'aree culturali d'influenza iberica.
 
* ''Calice da pregustazione''<ref>{{ICCD|{{PAGENAME}}/Pregustazione}}</ref>: calice di piccole dimensioni, eventualmente con anse e coperchio, utilizzato per assaggiare il [[vino]] prima della [[Messa]] [[pontificale]].
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