Libro di Isaia: differenze tra le versioni

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In particolare sono due le parti del libro di Isaia che sono state interpretate come profezie messianiche: il ''Libro dell'Emmanuele'' e il ''Libro della Consolazione''.
 
Nel primo compare la figura dell'[[Emmanuele]], un bambino nato per la salvezza del popolo ebraico, chiamato «luce delle nazioni» e identificato con il Messia, [[Gesù Cristo]]. Viene sottolineata la sua nascita da una «giovane donna» («vergine» nella traduzione greca della [[Bibbia dei Settanta]]), identificata con la [[Vergine Maria]] già nel [[Vangelo di Matteo]] ({{passo biblico|Is|7, 14}}; citato in {{passo biblico2|Mt|1, 21-23}}). Viene descritta inoltre la condizione di armonia tra uomo e creato come caratteristica del regno di giustizia instaurato dall'Emmanuele, interpretata come la condizione di restaurazione del [[peccato originale]] operata con la [[Redenzione]].
 
Nel secondo compare la figura del [[Servo di Javhè]], considerato dalla tradizione cristiana una prefigurazione di Gesù sofferente e vittorioso, morto per salvare l'umanità:
{{quote|Egli è stato trafitto per i nostri delitti,<br/>schiacciato per le nostre iniquità.<br/>Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;<br/>per le sue piaghe noi siamo stati guariti.|Isaia {{passo biblico|Is|53, 5}}}}
La descrizione del servo come «virgulto» e «radice in terra assetata» è stata interpretata da [[Sant'Agostino]] come la prefigurazione della nascita della Chiesa, paragonata ad un albero la cui radice è in Gesù.<ref>[[Agostino di Ippona]], ''Discorsi'' [http://www.augustinus.it/italiano/discorsi/discorso_055_testo.htm n. 44]</ref>
 

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