Papa Giovanni XXIII: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Nessun oggetto della modifica
Il discorso a braccio fu poetico, dolce, semplice, e pur tuttavia conteneva elementi del tutto innovativi.
 
Nel momento che avrebbe dato un nuovo corso alla religione cattolica, con un richiamo straordinario salutò la Luna: "{{Quote|Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera (..) Osservatela, in alto, a guardare questo spettacolo..."}}, salutò i fedeli della sua diocesiDiocesi (il<ref>Il papa è anche il vescovo di Roma).</ref>, e si produsse in un atto di umiltà forse senza precedenti, asserendo tra le altre cose: "la{{Quote|La mia persona conta niente, è un fratello che parla agli altri fratelli divenuto padre per volontà dello Spirito, ma tutti insieme paternità e fraternità è grazia di Dio".}} E, sulla linea dell'umiltà, impartì un ordine da pontefice con il parlare di un curato: "{{Quote|Tornando a casa, troverete i bambini. Date loro una carezza e dite: "Questa è la carezza del Papa". Troverete forse qualche lacrima da asciugare. Abbiate per chi soffre una parola di conforto."}}
 
Il papa ora viveva con la piazza dei fedeli, ne condivideva la serata di fine estate, ne partecipava la sofferenza e la "maraviglia" per quella Luna inattesa; la Chiesa era davvero molto più comunitaria di quanto non fosse mai stata in passato. I fedeli avevano il Papa fra loro, con loro. Proprio ciò per cui il Concilio era stato voluto.
140 116

contributi

Menu di navigazione