Ascesi: differenze tra le versioni

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'''[[San Tommaso d'Aquino]]''' effettua un riassunto, rimasto poi classico, di tutta l'ascesi cristiana, ricavandone lo schema da [[Evagrio Pontico]], dallo [[Pseudo-Dionigi l'Areopagita]] e da Origene. Secondo l'Aquinate<ref>''[[Summa Theologiae]]'', II-II, q. 24, a. 9.</ref> l'ascesi tende a rendere perfetto l'uomo nei rapporti con [[Dio]]; questa perfezione si matura per via di [[amore]] in tre fasi che richiedono molto tempo:
# quella degli '''incipienti''': è dominata dalla lotta contro i [[Peccato|peccati]] abituali; tale sforzo è sostenuto dalla [[fede]], per liberarsi dalla pressione che lo spirito del male esercita sull'ancor debole volontà del neofita; qui s'inserisce l'esercizio della [[mortificazione]] del corpo e dei sensi ([[''via purgativa]]'');
# quella dei '''proficientiprogredienti''', ossia di coloro che avanzano nell'esercizio di tutte le [[virtù]], sotto l'impulso della [[grazia]] di Dio che comincia a ottenere dei frutti positivi; la conoscenza della grazia dà a questa fase il nome di ([[''via illuminativa]]'' o [[Contemplazione|''contemplativa'']]);
# quella dei '''perfetti''': quando i [[doni dello Spirito Santo]] prevalgono sulla fatica di reprimere i peccati, e comincia la vita [[carismatica]] o [[Pentecoste|pentecostale]], nella quale si arriva a una spontaneità superiore verso Dio col fervore di un amore intimo e in Lui si pregusta già la [[Felicità|beatitudine]] del [[Paradiso]] ([[''via unitiva]]'').
 
In tal modo il peccatore smette di essere uno zimbello nelle mani del [[maligno]], il quale si serve sia dei desideri che il peccato rende disordinati, sia degli incitamenti quotidiani a quei desideri disordinati operati dalla mondanità. Di fronte a questa situazione, l'unica potenza liberatrice è lo [[Spirito Santo]] che rimette nell'uomo le aspirazioni a una vita conforme al [[Vangelo]], e quindi ricrea un santo volere e un santo agire.
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