Ascesi: differenze tra le versioni

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In modo simile '''[[San Giovanni Apostolo ed Evangelista]]''' oppone il ''mondo'' a Dio: per ''mondo'' intende non quello creato da Dio, ma quello ribelle a lui, quello che organizza tutto non in funzione dei piani divini, ma in sfruttamento della corruttibilità umana ({{pb|1Gv|2,15-17}}). Un mondo simile vuol affermare se stesso come assoluto, quindi spinge al godimento immediato e nega ogni [[trascendenza]]: per quel mondo tutto è di Cesare! Ecco perché San Paolo loda il celibato quale mezzo per una più libera fedeltà a Cristo ({{pb|1Cor|7,1-9;25-38}}). Anche la povertà rende l'uomo più libero nei riguardi del mondo, e l'obbedienza ad altri lo rende libero dalla sua volontà egoista. Sono virtù ascetiche.
 
In questa prospettiva, nei secoli seguenti, cominciano a prendere tutto il loro significato i '''[[voto|tre voti monastici]]''' che rendono integralmente disponibili per Cristo. Non solo gli asceti del deserto, ma tutti i cristiani senza eccezioni devono tendere a sobrietà, castità e obbedienza: la differenza rispetto ai non-asceti non sta nel trascurare i consigli evangelici, ma sta nella loro pratica saltuaria anziché quotidiana. Anche il "[[laico]]" ogni tanto farà un'elemosina, digiunerà due o trealcune volte all'anno, si imporrà periodiche astinenze sessuali praticando la castità matrimoniale, farà qualcheogni voltatanto la volontà di parenti o amici invece di fare la propria: in tali situazioni, senza aver emesso "voti", il laico realizza una perfezione a lui possibile, e in questo è molto più vicino a Dio rispetto a un asceta che ha promesso penitenze quotidiane, ma che poi non le praticasse.
 
== La sistemazione teologica ==
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