Figlio dell'uomo: differenze tra le versioni

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[[File:Sansepolcro ConcatS.GiovEv VoltoSanto X-XI.jpg|300px|thumb|right|{{Autore|Ambito carolingio}}, ''[[Volto Santo di Sansepolcro|Volto Santo]]'' ([[X secolo|X]] – [[XI secolo]]), legno intagliato policromo e dorato; Sansepolcro, [[Duomo di Sansepolcro|Concattedrale di San Giovanni Evangelista]]]]
 
'''Figlio dell'Uomo''' è un'espressione ricorrente dell'[[Antico Testamento]]: essa si trova soprattutto nel [[profeta]] [[Ezechiele]], dove si riferisce alla condizione di fragilità del profeta stesso. Con lo stesso significato l'espressione è stata ripresa da [[Gesù]] in riferimento a se stesso; la riflessione [[cristologia|cristologica]] della [[Chiesa]] [[apostolo|apostolica]] l'ha poi usata, sulla base di {{pb|Dn|7,13}}, per riferirsi alla [[glorificazione]] di [[Cristo]].
 
Con lo stesso significato l'espressione è stata ripresa da [[Gesù]] in riferimento a se stesso; la riflessione [[cristologia|cristologica]] della [[Chiesa]] [[apostolo|apostolica]] l'ha poi usata, sulla base di {{pb|Dn|7,13}}, per riferirsi alla [[glorificazione]] di [[Cristo]].
 
Oltre che nella [[Bibbia]], l'espressione si trova anche nella letteratura [[Apocrifo|apocrifa]]: per esempio nel [[Libro di Enoch]] e in [[4 Esdra]].
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