Papa Clemente V: differenze tra le versioni

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{{C|Verificare se è stato veramente cardinale di Albano (Catholic Enyclopedia dice sì, Catholic-Hierarchy e [[Sede suburbicaria di Albano|questa pagina]] invece no.)|Papi|maggio 2010}}
{{Papa della chiesa cattolica|
|nome=Clemente V
 
== Biografia ==
Nativo della Guascogna ("''verrà ''[...]''/Di ver' ponente un Pastor senza legge''", come scrive [[Dante Alighieri]] nell'''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]'', XIX.83), Bertrand fu vicario generale del fratello, l'arcivescovo di Lione, che nel [[1294]] venne nominato [[cardinale-vescovo]] di [[Albano]]. Bertrand era un cappellano di [[papa Bonifacio VIII]], che nel [[1297]] lo fece diventare arcivescovo di [[Bordeaux]].
 
Venne eletto papa da un [[conclaveConclave del 1304-05]] tenutosi a [[Perugia]] e durato ben undici mesi (si dice per le continue ingerenze di Filippo IV di Francia. Invece di ritornare a [[Roma]], che allora era dilaniata dalle lotte delle fazioni, fissò la sua dimora ad Avignone, mettendosi sotto la tutela del re di [[Francia]] [[Filippo il Bello]], il [[12 giugno]] [[1305]], dopo un anno di interregno, causato dalle dispute tra cardinali francesi e italiani, che avevano praticamente lo stesso peso all'interno del conclave di Perugia.
 
Bertrand non era né italiano, né un cardinale, e la sua elezione può essere considerata un scelta in direzione della neutralità. Il cronista dell'epoca Giovanni Villani riportò una voce secondo la quale egli si era legato a re Filippo IV di Francia con un accordo formale fatto prima della sua elezione a St. Jean d'Angély in Saintonge. È comunque probabile che il futuro papa gettò così le basi per la sua elezione. A [[Bordeaux]], Bertrand ricevette la notifica formale della sua elezione e venne pressato perché si recasse in [[Italia]]; ma egli scelse invece [[Lione]] come luogo della sua incoronazione, che si svolse il [[13 novembre]] [[1305]] e venne celebrata con magnificenza alla presenza di Filippo. Tra i suoi primi atti ci fu la nomina di nove cardinali francesi.
 
All'inizio del [[1306]], Clemente tolse di mezzo quelle parti della ''[[Clericis Laicos]]'' che sembravano applicarsi al re di Francia e in sostanza ritirò la ''[[Unam Sanctam]]'', le due [[bolla papale|bolle]] di Bonifacio che risultavano particolarmente offensive all'ambizioso Filippo. Clemente sembra aver agito, lungo tutto il suo pontificato, come mero strumento della monarchia francese, un cambiamento radicale nella politica pontificia.
Il [[13 ottobre]] [[1307]] arrivò l'arresto di tutti i [[Cavalieri templari]] in Francia, un'azione apparentemente dettata da motivi finanziari ed intrapresa dall'efficiente burocrazia reale per incrementare il prestigio della corona. Filippo fu l'incoraggiatore di questa mossa spietata, ma anche la reputazione storica di Clemente ne risultò macchiata. Fin dal giorno dell'incoronazione di Clemente, il re aveva accusato i Templari di [[eresia]], immoralità ed abusi, e gli scrupoli del papa vennero meno quando si rese conto che il fiorente stato francese poteva non attendere la Chiesa, ma agire indipendentemente.
 
Nel [[1309]], l'intera corte papale si spostò da [[Poitiers]] (dove era rimasta per quattro anni) ad [[Avignone]], che all'epoca non era parte della Francia, ma un feudo imperiale retto dal re di [[Sicilia]]. Il trasferimento della sede del papato ad Avignone venne all'epoca motivata dagli apologeti francesi con i tumulti di Roma, dove il dissenso tra gli aristocratici romani e le loro bande armate aveva raggiunto l'apice e la chiesa di [[San Giovanni in Laterano]] era stata distrutta da un incendio. Si dimostrò invece il precursore del lungo papato avignonese, la cosiddetta "[[cattività avignonese]]", come la definirono i contemporanei.
 
Nel frattempo, i legati di Filippo fecero pressione per riaprire le accuse di eresia mosse da Guillaume de Nogaret contro [[Bonifacio VIII]], che erano circolate nella guerra di pamphlet sviluppatasi attorno alla ''Unam sanctam''. Clemente dovette cedere alle pressioni per questo processo straordinario, iniziato il [[2 febbraio]] [[1309]] ad Avignone e trascinatosi per due anni. Nel documento che chiamava i testimoni, Clemente espresse il suo personale convincimento che Bonifacio fosse innocente e, allo stesso tempo, la sua determinazione a soddisfare il re. Alla fine, nel febbraio [[1311]], il re scrisse a Clemente lasciando il processo al futuro [[Concilio di Vienne]]. Da parte sua Clemente assolse tutti quelli che avevano preso parte al rapimento di Bonifacio ad [[Anagni]].
 
Nel perseguimento dei desideri del re, Clemente convocò il [[Concilio di Vienne]] del [[1311]], il quale stabilì che i templari non erano colpevoli di eresia. Il Papa ad ogni modo abolì l'ordine, in quanto godeva di cattiva reputazione e aveva perso la sua utilità come banchiere pontificio e protettore dei pellegrini ad Oriente. Le proprietà francesi dell'ordine vennero concesse ai [[Cavalieri Ospitalieri]], ma in realtà Filippo IV le tenne per sé fino alla sua morte, ed espropriò inoltre anche le banche dei Templari.
 
Messe da parte eresia e sodomia, la colpevolezza o l'innocenza dei templari è uno dei problemi storici più difficili, in parte a causa dell'atmosfera di isteria che si era costruita nelle generazioni precedenti, del linguaggio intemperato e delle stravaganti accuse scambiate tra governanti temporali e [[clero]], e in parte perché l'argomento è stato abbracciato da teorici della cospirazione e pseudo-storici.
 
Il pontificato di Clemente fu anche un periodo disastroso per l'Italia. Gli stati pontifici vennero affidati ad un gruppo di tre cardinali, ma Roma, il campo di battaglia dei Colonna e degli Orsini, restò ingovernabile. Nel [[1312]], l'imperatore [[Enrico VII del Sacro Romano Impero entrò in Italia, stabilendo i Visconti come vicari a [[Milano]], e si fece incoronare dai legati di Clemente a Roma, prima di morire nei pressi di [[Siena]] nel [[1313]].
 
A [[Ferrara]], le armate pontificie si scontrarono con [[Venezia]]. Quando la [[scomunica]] e l'[[interdetto]] non produssero l'effetto atteso, Clemente proclamò una [[crociata]] contro i Veneziani, il che è sintomatico di quanto fosse ormai svalutato il portato religioso di quel tipo particolare di campagna militare.
 
Altri incidenti degni di nota del regno di Clemente furono la sua sanguinosa repressione dell'[[eresia]] di [[Fra' Dolcino]] in [[Piemonte]] e la promulgazione della Costituzione Clementina nel [[1313]]. Clemente morì nell'[[aprile]] del [[1314]] e fu sepolto a [[Uzès]] (oggi nel dipartimento del Gard). Il primo Papa ad assumere la [[tiara]] fu tutto sommato un pontefice debole.
 
== Bibliografia ==
 
{{Box successione
|carica = [[Diocesi{{Successione di Saint Bertrand de Commingesvescovo|Vescovo |di |Saint Bertrand de Comminges]]}}
|periodo = [[1294]] - [[1297]]
|precedente = ?
precedente=?|
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{{Box successione
|carica = [[Elenco{{Successione degli arcivescovi di Bordeauxvescovo|Arcivescovo |di |Bordeaux]] }}
|periodo = [[1300]] - [[1305]]
|precedente = [[Boson de Salignac]]
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