Alleluia: differenze tra le versioni

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Nella liturgia l'uso dell'alleluia è stato graduale e progressivo. Infatti le testimonianze dell'alleluia nella liturgia dei primi secoli sono rarissime: la più antica dovrebbe essere quella di [[Tertulliano]] nel ''De oratione'', 27. Occorre aggiungere un'altra interessante citazione dell'alleluia (fine [[III secolo]] o, al massimo, inizi del [[IV secolo|IV]]) documentata in un papiro del ''Fayum'' nella collezione dell'arciduca Ranieri<ref>{{Cita libro|autore=Bickell|titolo=Sammlung der Papyrus Erzerzhog Ranier|città=Vienna|anno=[[1887]]|capitolo=I e III|p=17}}</ref>). In tale testimonianza l'alleluia è ripetuto dopo i nomi delle tre Persone Divine:
 
{{Quote|Gloria al [[Padre]], alleluia; gloria al [[Figlio di Dio|Figlio]] e al [[Spirito Santo|Santo Spirito]], alleluia, alleluia, alleluia.}}
 
Purtroppo non fa menzione dell'alleluia Egeria<ref>Scrittrice romana del [[IV secolo|IV]]-[[V secolo]], autrice della ''Peregrinatio'' in cui racconta il suo viaggio nei luoghi santi della cristianità.</ref> nella sua ''Peregrinatio ad loca sancta o ltinerarium'' (fine IV secolo).

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