Mistica: differenze tra le versioni

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[[File:Johncross5.jpg|thumb|250px|{{Autore|Anonimo pittore}}, ''[[San Giovanni della Croce]]'' ([[XVII secolo]]), olio su tela]]
 
Prima di percorrere questa via unitiva a Dio però, occorre prepararsi in un primo cammino purgativo o [[Penitenza|penitenziale]], esercitandosi nelle virtù cristiane in ogni situazione e impegnando il ''combattimento spirituale'' annunciato in {{pb|Ef 6,10-18; Gal 5,16-25; Gc 1,12; 1Gv 2,15-17}}. Ciò significa anche superare nella fede pura, periodi di aridità e di prova detti "notti dei sensi" e "notti dello spirito" (v. Lala Voce '''''[[Ascesi]]'''''). Durante questa preparazione, che a volte dura decenni, Dio può invitare a un secondo percorso di "vita interiore" (definizione di [[Beato Giovanni van Ruusbroec|Ruusbroec]]) o ''illuminativo'': si chiama anche così perché una luce spirituale viene irradiata dalla presenza dello Spirito Santo operante nell'asceta, dopo che gli ha svuotato la volontà dai desideri e dagli affetti non ordinati a Dio. Di questa preparazione illuminativa si offre una declinazione poco nota in cinque punti, anche se non si tratta ancora di esperienza unitiva in Dio, proprio per accompagnare il lettore nel lungo passaggio tra sforzo ancora ascetico e nozze mistiche finali.
 
Secondo [[Evagrio Pontico]], precursore dell'[[esicasmo]], della [[Filocalia]] e della mistica renano-fiamminga, la via illuminativa fa passare l'asceta attraverso cinque fasi successive:
== Effetti ==
 
Dopo queste esperienze il mistico diventa un obbediente alla carità, a imitazione dell'obbedienza di Cristo al [[Padre]] suo:<ref>"''Quando il Signore mi ordinava qualche cosa nell'orazione, se il confessore me ne imponeva un'altra, lo stesso Signore tornava a dirmi di ubbidire al confessore; poi Sua Maestà gli faceva cambiare parere, così che ci tornasse su uniformando il comando al suo volere''" ({{Autore|Teresa di Gesù}}, ''Opere complete. Vita'', (op. cit.ta a nota 10) c.26, n.5).<br />A santa Teresa d'Ávila Gesù disse: "''Pensa figliola, che dopo la [[morte]] non mi potrai più servire come ora. Mangia per me, dormi per me, quel che fai fallo per me, come se tu non vivessi più per te, ma per me''" (Cfr. {{pb|Gal|2,20}}).</ref> in questo grado il mistico non agisce indipendentemente da Dio, perché è la grazia santificante di Dio a fondersi nel mistico elargendogli i frutti elencati in {{pb|Gal|5,22-26}}. La volontà di Dio e quella del mistico sono ormai pienamente conformi nell'amore e la volontà umana acquista uno zelo ardente per la santificazione del prossimo ({{pb|1Gv|4,16}}). I mistici riferiscono anche di altri effetti dell'immersione profonda e continua nel mistero cristiano e nell'orazione mistica: la progressiva assenza di aridità spirituale, una pace imperturbabile, gioia per maltrattamenti e soprusi subìti, un richiamo continuo al silenzio orante e il desiderio costante della maggior gloria di Dio. Ne nasce anche un nuovo modo di conoscere, perché lo Spirito Santo si fa presente in ogni pensiero del mistico<ref>Una nuova conoscenza, ben nota agli apostoli: {{pb|Gv 16,13; 1Gv 2,20.27; 1Cor 2,10-16}}.</ref>. Per questo fu detto che il vero mistico è la persona umana definitiva.
 
In tal misura -secondo [[San Tommaso]]- si realizza l'ideale della vita spirituale: "''Contemplare e trasmettere agli altri ciò che è stato contemplato''"<ref>''"Contemplata aliis tradere"'': in ''Summa Theologiæ'', IIa-IIæ, quæstio 188, art. 6.</ref>, dato che Cristo ci esorta "''Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese''" ({{pb|Ap 2,7.11.17.29; Ap3,6.13.22}}) e l'Apostolo aggiunge "''Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono''" ({{pb|1Ts|5,19-21}}; cfr. Ancheanche {{pb|1Cor|14,1-5}}) perché "''Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano''" ({{pb|1Cor|2,9}}).
 
{{Quote|''I mistici sono per il popolo cristiano come gli esploratori che entrarono per primi, di nascosto, nella [[Terra promessa]] ({{pb|Dt|1,19-25}}) e poi tornarono indietro a riferire ciò che avevano visto, per incitare il popolo ad attraversare il [[Fiume Giordano|Giordano]].''|virgolettegrandi=1}} (da un'omelia di p. [[Raniero Cantalamessa]] {{Sigla|O.F.M. Cap.}}).

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